Se si guardano bene le foto che ritraggono in questi giorni il ministro dell’Economia Padoa Schioppa, si capisce bene qual sia il sentimento che il cittadino o lettore di quotidiani o spettatore televisivo dovrebbe provare per l’uomo: un fastidio, un’antipatia istintiva, il senso di una personale vendetta che Tommaso opererebbe verso ciascuno, inclusi i milioni di persone che non conosce nemmeno. Le fotografie che lo immortalano, infatti, sono tutte in pose contratte, caricaturali, innaturali.
Saranno in molti a chiedersi: che male gli abbiamo fatto? Perché ce l’ha con noi? Forse perché è infelice, perché nessuno lo ama, perché non è attraente come D’Alema o intelligente come Casini… forse sarà per questo che si vendica coi ‘sudditi’ imponendo dazi e gabelle insopportabili.
Il Libro Verde presentato dal Ministro, infatti, arriva diretto ma forse anche un po’ distorto alle orecchie e sulle tavole e nelle tasche degli italiani. La sostanza del documento sarebbe questa: prima di abbassare le tasse riduciamo le spese. Doppia manganellata, cioè ‘non solo vi abbiamo fatto pagare di più ma ci stiamo organizzando per darvi di meno’. Ci sono gli sprechi, dice il Ministro.
Ce ne sono nelle amministrazioni, ce ne sono in tutti quei settori del servizio pubblico che spendono più di quel che serve e soprattutto non producono quanto dovrebbero. Lo spavento è grande. Perché è vero -e ciascuno lo ha mille volte sperimentato- che i difetti, i ritardi, le insolvenze dei pubblici servizi complicano la vita ai poveri contribuenti e invece di risolvere presto e bene le difficoltà e le necesità dei cittadini trasformano la loro vita in un inferno quotidiano.
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