Le immagini di Edith Piaf sui maxi schermi ai due lati della passerella hanno aperto il defilé della nuova collezione di Ettore Bilotta ispirata alla grande cantante francese. Nero per il giorno, lana mohair abbinata a douchesse. Guanti lunghi e stivali alti. Bianco e grigio per cappotti e giacche dai larghi colli abbinati a gonne longuette. Interessanti le giacche profilate di vernice, completate da stivaletti a stiletto. Le gonne godet al ginocchio si accorciano sul dietro e si arricchiscono di un volant sbieco. Donne dal volto velato di georgette orlato di pizzo con sulle spalle morbide cappe.
I guanti verdi abbinati a stivali marroni sono un accostamento stimolante. I cappotti verde acido, stampati di fiori a rilievo in velluto, hanno le maniche a sbuffo.
Nero e bianco per gli abiti da sera in jersey di lana, con scolli profondi sulla schiena e cinte alte in vita, interamente ricamate di paillette. Abitini scivolati che catturano il riflesso della luce. Pizzi sovrapposti alla seta ton sur ton. La sera si riempie di tulle ricamato, di pizzo di velluto nero su tulle. L’oro e l’argento sono stampati come affreschi e ricordano una carta da parato ton sur ton. La sposa, al posto del bouquet, sorregge una croce d’oro con fili di perle, l’acconciatura sul capo è composta da una corona di foglie d’oro intrecciate.
Raffaella Curiel omaggia la Francia con una collezione di Haute Couture ispirata a Marcel Proust. In particolar modo a La Recherche, in cui eroine, in particolar modo la Duchessa di Guermantes o Albertine, si ornavano di meravigliose toilettes. Tailleurs di jersey e twills di lana, giacche di cachemire gessato avvitate con baschine a corolla, spalle morbide che rispettano la silhouette. Giacche ricamate a punto croce. Bluse costruite con patchworks di pizzi o con chiffon ricamato. Le gonne lounguette ne nascondono altre più corte. Le cinte, ricamate con pietre dure e con fibbie preziosissime originali d’epoca, completano le mises. Chiffon, chermeuses, rasi, crepes e velluti dipinti a mano, broccati per la sera. Gli abiti sono costruiti da corpini accostati e gonne in sbieco con manichine appena accennate.
25 gli abiti in passerella per Gianni Calignano che mette in scena l’armonia dei contrari per la primavera/ estate 2008. Nero e rosso per gli abiti stile impero. Incantevoli i fiori in macramè che sottolineano il punto vita. Il cipria è delicato per gli abiti che strizzano il seno in bustier costruiti e gonne ad anfora. I tubini verdi mischiano tessuti ruvidi e impalpabili. Tante le balze ricamate con paillettes e jais. Meticoloso il lavoro per costruire una gonna con migliaia di piume cucite a mano su una base di georgette. L’abito di punta, nero e oro, è interamente ricoperto di svarowsky.
L’autunno/ inverno 2008, per Farhad Re sarà pieno di pazzia. Psyco Fashion “robe da matti” è il titolo della nuova collezione presentata all’Auditorium Parco della Musica. La pazzia è riferita alla diversità delle donne che indossano gli abiti d’Alta Moda. Lo stilista paragona il mondo attuale a quello degli anni ’50 e constata l’invasione del pret à porter che uniforma tutti. Ma la sua moda è fatta per donne speciali che vogliono emergere. La scena è occupata da un grande letto che contiene dei pazzi legati da camicie di forza. Le sete italiane si mischiano ai pizzi francesi arricchiti da ricami, e costruiscono rouches, tagli, pieghettature, plisset. Giacche avvitate e spalle strutturate forme geometriche e squadrate per i tailleur da giorno. I mini abiti trasparenti in organza di seta e satin, sono coperti da lunghi e caldi cappotti di cachemire. I colori sono quelli della terra dal marrone al bordò, dei fiori dal viola al rosa, dall’immancabile bianco al cognac, all’avorio.
Moda è divertimento, divertirsi è benessere
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