Nella splendida cornice di Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, meravigliose modelle hanno sfilato sotto le stelle indossando le nuove creazioni di Fausto Sarli.
La musica, affatto classica, ha aperto il defilè sulle mannequin con indosso i capi per il giorno. Mantelle antracite per donne un po’ pipistrello, che indossano leggins e guanti alti. Donne che indossano cappotti in cachemire double con mantelle, come eroine del nuovo millennio.
Cappotti costruiti con una sovrapposizione di pannelli, con frange di lana mohair che sembrano piume, per una donna che vola elegante su tutte le altre. Il particolare: cinte alte sulla vita al di sopra dei cappotti. I colori per il giorno sono nero, beige, antracite incrostati di paillette grigio topo, oro e argento. Ecco quindi spuntare tailleur in lucidi rasi pesanti con revers, gonna loungette o pantaloni a tubo, il nuovo smoking della donna “James Bond”.
Stole, stole e ancora stole si alternano alle mantelle che riscalderanno le affrettate signore che andranno a teatro.
La sera è inondata da abiti fluttuanti che vengono appesantiti da ricami geometrici di svarowski. È proprio alle geometrie lineari dell’architettura di Frank Lloid Wright che lo stilista si ispira per questa collezione che lui stesso definisce un “puro esercizio di stile”. Si paragona all’architetto dicendo che la loro fantasia si nutre di solidi principi estetici e non dell’apparenza del momento, il che contribuisce a rendere il loro stile intramontabile.
Per la sera nero, oro, rame metallico si arricchiscono di ricami svarowski. Come un fiore sboccia la stola in organza interamente tagliata, ed alternata in bianco e nero. Davvero belli gli scolli quadrati degli abiti che possono essere indossati per un cocktail come per un gala. Interessanti gli abiti guaina in velluto sfumato o in cady pesante. La musica cambia in una sinfonia classica e appare una dea. Abiti bianchi iridescenti, argento, cipria. Tessuti assolutamente ricoperti da ricami. Il bianco è traslucido per una donna eterea.
La sposa, ispirata alla spirale architettonica del Guggenheim Museum di New York, è avvolta da una spirale che la avvolge e completa l’abito costruito a pannelli ed interamente ricamato con svarowski boreali purissimi.
Ma come nasce una collezione? Ce lo racconta un disegnatore della maison Sarli che ho incontrato prima della sfilata. Gianni Sapone è uno dei 3 disegnatori, assieme a Rocco Palermo e Francesco Chiapparini, che mettono su carta il pensiero del maestro.
Per realizzare una collezione di Alta Moda si impiega circa 5 mesi. Tutto parte da un’idea, il maestro pensa ad un tema che “racconta” ai suoi disegnatori che poi lo dovranno sviluppare ed allargare fino a buttare giù circa 300 bozzetti da visionare. Dopo una scrematura del maestro i bozzetti diventano 50 disegni che formeranno la nuova collezione.
Dopo aver deciso quali abiti costruire si comincia a viaggiare: Londra, New York e Parigi sono le tappe principali per cercare i tessuti. A volte anche un tessuto può ispirare un abito. Poi tocca alle sarte ed alle ricamatrici. Ogni abito è cucito e ricamato interamente a mano. L’abito da sposa finale è costato 3 settimane di lavoro per applicare a mano tutti gli svarowski boreali. Gli accessori vengono abbinati alla fine, quando gli abiti sono completi.
Il parterre ricchissimo: da Gina Lollobrigida a Silvana Pampanini, da Maria Rosaria Omaggio a Enrico Papi, Silvia Salemi, Enrico Gasbarra, Marisa Laurito, Carla Fracci, Maria Pia Garavaglia, Marta Flavi, Antonella Elia, Barbara Bouchet, Marina Ripa di Meana, Rosanna Cancellieri, e sicuramente mi è sfuggito qualcuno.
Moda è divertimento, divertirsi è benessere
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