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STORIE DELL’ALTRO MONDO
MA I POLIZIOTTI POSSONO MENTIRE?

Accade – spesso? – che le forze dell’ordine facciano, come dire, “bilanciare i conti” non in modo del tutto corretto ma d’altra parte, si sa, le casse dello Stato piangono continuamente miseria. In fondo, chi mai avrà il coraggio o il potere di puntare il dito contro il braccio armato della società e dire: “hai mentito!”? E’ una lotta persa in partenza. Oppure no?

Azzurra De Paola

C’era una volta, su un pianeta lontano lontano, una piccola smart rossa e nera che era rientrata a casa dopo aver effettuato un versamento in banca alle 16:30 di quel pomeriggio.
Arrivò al parcheggio sotto casa dopo un quarto d’ora e rimase in sosta senza pagare, considerato che la ronda solita avrebbe finito il turno dopo altri quindici minuti: “non passerà certo in questo quarto d’ora” si disse la piccola smart e salutò la sua proprietaria che, carica di buste della spesa e la borsa del lavoro, si avviò a salire i cento gradini che, dalla strada, l’avrebbero portata a casa.

La smart rimase a riposarsi pochi istanti quando, repentino, un ausiliare del traffico le si fece vicino. Lei ebbe un fremito e trasalì, guardandolo spaventata armarsi di carta e penna per appuntare l’irregolarità. Fosse stata una macchina migliore, una di quelle full optional, avrebbe cercato di far qualcosa per contattare la proprietaria, ormai a casa. Invece era solo una povera smart e rimase lì a subire la puntigliosità di un securitas eccessivamente zelante.

Quando, mezz’ora dopo, la proprietaria uscì nuovamente trovò la multa sul parabrezza e si rammaricò. Era certo intenzionata a pagarla anche se, come aveva già constatato altre volte, quel sistema di parchimetro a ore era davvero scomodo e piuttosto arbitrario.
Salì in macchina, la piccola smart era mortificata ed afflitta e, una volta messa in moto, il passo fu piuttosto esitante a testimonianza di un malessere ed un dispiacere sinceri.

Erano in viaggio già da qualche minuto quando la proprietaria fece un’esclamazione di gioia; la piccola smart rimase in ascolto, per sapere a cosa era dovuta tanta improvvisa felicità. Ascoltò in accorato silenzio la spiegazione della proprietaria e provò una soddisfazione intima nel sentire che, sulla multa, vi era scritto “sosta vietata dalle 16:20 alle 17:00”. Il vizio era sostanziale: all’orario indicato come inizio della sosta vietata, la piccola smart rossa e nera era parcheggiata in una nota via del centro perché la proprietaria era in banca per un versamento. E per fortuna che gli spostamenti bancari venivano registrati con tanto di ricevuta nero su bianco.

Così smart e padrona si recarono in polizia e, dati numero della multa e numero dell’agente che l’aveva lasciata, chiesero che venisse annullata. Di contro, il cameratismo delle forze dell’ordine impedì alla poliziotta di turno di afferrare la multa e stracciarla, su due piedi. Però, per lasciare uno spiraglio alla giustizia e ad un lieto fine che di solito non si nega a nessuno, l’agente consigliò alla proprietaria di scrivere una lettera da sottoporre ad un comitato apposito che valutasse il da farsi. Così fu: la lettera fu scritta e la commissione addetta sta tutt’ora valutando il grossolano errore.
E vivranno tutti – probabilmente – felici e contenti.


(30/06/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


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