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CLICHE' TRADIZIONALI?
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Macho in tuta o coi pantaloncini corti, atletico e fantasioso: ecco l’uomo che sfila sulle passerelle di moda a Milano.

Paola La Manna

Chissà se la prossima stagione vedremo qualche signore in tuta, magari a fiori…Per ora la proposta dell’abito intero come forse potrebbe esser definita questa idea, con la camicia cucita ai pantaloni è di Miuccia Prada, capofila nel lavoro di ricerca di forme e materiali nuovi.

L’obiettivo è di modernizzare l’abbigliamento maschile da troppo tempo ingabbiato nei clichè tradizionali. Una vera impresa anche se la stilista va dritta per la sua strada e riesce sempre ad esprimere qualcosa di diverso. Ma facciamo il punto: tecnologico sempre nel rispetto dell’ambiente, ecologicamente corretto, trasformista e amante di qualsiasi genere di sport, è questo finora l’identikit dell’uomo visto sulle passerelle milanesi di moda maschile, certamente influenzate dalle condizioni climatiche e dalla necessità di puntare su capi multifunzionali eleganti ma anche pratici.

E dunque se Donatella Versace lancia il trench che può diventare un giubbotto togliendo la parte inferiore, Tomas Mayer, direttore creativo di Bottega Veneta punta su camice con doppia manica grazie ad una zippo e decide che anche i signori possono vestirsi di rosa, colore che storicamente appartiene al genere femminile sin dalla culla, meglio dal fiocco usato per indicare il sesso del neonato.

Suggerimenti… Come quello, purtroppo unanime visto che sarà pure pratico ma forse piacerà poco, del completo-bermuda: giacca formale e pantaloni corti. Signori, preparatevi, la prossima estate ce ne saranno in ogni possibile variante e tessuto; perfino come smoking da Ferravamo che punta su capi di estremo lusso, dai cardigan con bottoni di pelle ai gessati di cachemire a trama d’oro 24 karati, al trench bagnato nel platino. Prezzo al pubblico 10 mila euro.

Sicuramente più abbordabili i gilet di Antonio Marras che ne ha proposti 40 modelli, ognuno diverso dall’altro e ambienta la sfilata in un teatro di burattini.
Gielt anche sulla passerella di Emporio Armani: sotto la giacca formale, pantaloni da equitazione con le ghette o da allacciare alla caviglia; uno stile meno facile e riconoscibile dello spezzato, bianco e nero o bianco e blu.

Ed è davvero curiosa la proposta di Frankie Morello, un gilet concepito come un giacca completo di camicia e cravatta. Divertente anche l’idea di trasformare la passerella in una pista di go-cart con polo e pantaloncini ispirati alla stampa delle bandiere delle gare. Lo stile? Ironico e spiritoso secondo la filosofia della griffe e anche qui la metafora è chiara: la vita è o non è una competizione continua?


(28/06/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


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