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Qualche volta vi dormii anche. O meglio, cercai di dormirvi: Jean Claude, con cui dividevo il letto fatto di legni intrecciati tra loro (tipo i cesti di vimini), russava in una maniera strepitosa. Con lui al fianco era impossibile prendere sonno. La nostra dimora era una capanna di muratura grande quanto una mezza stanza, con il tetto di paglia, il pavimento in terra battuta, la porta d’ingresso di lamiera che si poteva chiudere con un lucchetto.

Questa precauzione non l’ho mai capita: l’interno era, a parte il letto ed un’otre con della freschissima acqua, completamente vuoto. Non c’era niente da rubare, ma proprio niente. Comunque era molto interessante passarvi la notte. Immaginatevi un villaggio completamente buio, senza elettricità. I più organizzati disponevano, al massimo, di una lampada ad olio. La gente si trovava a chiacchierare e a discutere bevendo l’attaya, un tè molto forte importato dalla Cina, preparato su di un fornelletto a carbone. La sua preparazione richiedeva un paio d’ore: accensione del fuoco, riscaldamento del carbone, ebollizione dell’acqua, la “cerimonia” per berlo.

Ciò che più mi impressionò era sentire voci, risate, discussioni completamente al buio, senza vedere nessuno. Le più particolari erano quelle provenienti da lontano, che andavano a confondersi con il silenzio della savana. E`una esperienza durante la quale non si ha voglia di parlare, ma solo di ascoltare i suoni e rumori provenienti dalle tenebre. È molto toccante ed impressionante.

La mia presenza a Ndyao Bambaly causò, tuttavia, dei problemi. Essendo bianco dovevo avere tanti soldi, anche se, in effetti, non era così. Un mattino, era ancora buio ma gli autobus in direzione di Kaffrine erano già pronti alla partenza, il villaggio fu risvegliato da un evento indicibile. Una boutique, nella quale il giorno prima feci degli acquisti, venne svaligiata. Il furto consisteva in un paio di confezioni di batterie, delle candele e poco altro. Forse qualcuno pensava di trovare un bell’incasso in seguito alla mia spesa. Io non vi spesi più di 2 euro.


(07/05/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Viaggiare con i 5 sensi è benessere

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