Abbiamo anche chiesto a Nadia come mai le donne chef in Italia sono così numerose; Nadia Santini, infatti, non è l’unica grande cuoca italiana. «Nelle cucine dei grandi ristoranti italiani – conferma Nadia – lavorano altrettanto uomini che donne. Certo, Luisa Valazza (chef del ristorante “Al Sorriso” in provincia di Novara) ed io dirigiamo le cucine dei due soli ristoranti a tre stelle Michelin d’Italia, ma numerose “due stelle” sono nelle mani di donne... forse perché noi italiani abbiamo un gran senso della famiglia. I migliori momenti della vita familiare, infatti, sono quelli che si trascorrono a tavola; allargare il cerchio familiare, farne una professione, è davvero una gioia».
Sua suocera, Bruna, che arriva al ristorante al mattino presto, prima del personale, per preparare in gran segreto il pane e i tortelli di zucca, ha un’opinione più netta in merito agli uomini e alle donne in cucina: «Le donne sono più forti degli uomini ed hanno occhio per tutto. Nadia ha talento, è raffinata, ha un buon carattere, sorride sempre... Solo a lei ho confidato tutti i miei segreti culinari». E Nadia ribadisce: «nella nostra famiglia, peraltro, ai fornelli vi sono sempre state le donne... prima la nonna, poi la madre di Antonio...».
Nadia, la donna, come concilia la sua professione con il ruolo di madre e di moglie? «Fortunatamente abitiamo vicini al ristorante, per cui quando il mio lavoro è finito vado subito a casa. Mi occupo dei miei figli, leggo, ricamo... Il ristorante, peraltro, rimane chiuso per tre settimane in estate e altrettante in inverno. Durante l’anno, poi, ci fermiamo due giorni e mezzo ogni settimana, dal lunedì al mercoledì a pranzo il che mi consente di avere una vera vita familiare, di coltivare altri interessi... Insomma, il cibo non è tutto, neanche per una cuoca come me!».
Nadia Santini non ha mai frequentato una scuola di cucina e non avrebbe mai pensato di diventare una grande cuoca. A tale proposito ama ricordare che un giorno, a causa dell’assenza di sua madre, si trovò costretta ad approntare all’improvviso il pranzo per tutta la famiglia; il problema che dovette affrontare fu non solo “cosa”, ma anche “quanto” prepararne. Quando il pranzo fu pronto c’era da mangiare per un reggimento... Nadia non riusciva a spiegarsi come la pasta avesse potuto aumentare talmente di volume... «Quando ho iniziato questa professione, venticinque anni fa, cercavo di fare dei piatti perfetti e moltiplicavo gli ingredienti. Poi, provando e riprovando, sono arrivata ad una sorta di sintesi. Oggi so che per ottenere una percezione immediata dei sapori non bisogna utilizzare più di 4-5 ingredienti ben selezionati».
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