I riconoscimenti internazionali attribuiti a Nadia Santini, chef del ristorante “Dal Pescatore”, sono tanti: tre stelle Michelin, un Oscar dell’alta cucina conferitole dall’Accademia Internazionale della gastronomia di Parigb che in precedenza lo aveva assegnato unicamente a chef francesi di sesso maschile, l’ammirazione incondizionata dei suoi colleghi.
Le riviste francesi L’Express e Le Point l’hanno proclamata la “migliore” cuoca del Pianeta, la prestigiosa rivista americana Esquire ha definito “Dal Pescatore” il “migliore” ristorante del mondo...
Malgrado tanta popolarità, Nadia è rimasta una donna schiva e riservata, sempre sorridente, dolcemente ancorata alle sue origini.
La storia della famiglia Santini scorre, da generazioni, lungo le acque dei fiumi... il verde e placido Oglio della provincia mantovana ed il limpido e freschissimo Chiampo della montagna vicentina...
Tradizioni, profumi e sapori di un mai dimenticato mondo bucolico che il ristorante “Dal Pescatore” serve in tavola ai suoi tanti clienti che arrivano a Runate di Canneto sull’Oglio – 38 abitanti... – da ogni parte d’Italia ed anche da più lontano.
Runate è fuori dagli abituali percorsi turistici, ma i Santini hanno saputo trasformare questo limite in un privilegio: il silenzio, la dolce quiete della bassa mantovana, pochi tavoli allestiti in un ambiente elegantemente sommesso... Un’oasi di pace dove potersi rilassare gustando una cucina del terrori, come dicono i francesi; una cucina del territorio, legata al rispetto delle stagioni, che utilizza prodotti che vengono dall’orto e dall’aia, dal fiume e dal laghetto che circondano il “Pescatore”.
Un piccolo regno soffuso dalle tenui luci del passato, ma ambiziosamente proiettato nel futuro, che ha la sua regina in Nadia Santini, ritenuta dalla critica gastronomica internazionale la “migliore cuoca del mondo”. Un titolo regale che a Nadia, sensibile e modesta, sembra a volte eccessivo; apparentemente timida e mite, gentile, dolce e premurosa, la celebre signora Santini nasconde, dietro a queste autentiche doti, una volontà ed una determinazione che l’hanno “traghettata” dalle scroscianti acque del suo Chiampo a quelle lente e silenziose dell’Oglio, sino alle rive di una indiscussa quanto meritata celebrità.
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