Da allora sono passati tre anni, tre anni di passione totale. E ogni giorno mi incanto a guardarlo, e ringrazio per tutto questo amore che è entrato nella mia vita.
Le notti insonni, la fatica, la dedizione assoluta, la rinuncia a quasi tutto quello che riempiva le mie giornate fino a quel momento, le preoccupazioni, i suoi continui malanni, i problemi quotidiani, tutto quello che prima mi spaventava c’è stato davvero, ma non è stato neanche lontanamente come l’avevo immaginato, perché allora non sapevo quale e quanta gioia si potesse provare nel tenere il proprio bambino tra le braccia, sentirlo respirare, ascoltare i suoi versetti, sciogliersi di fronte al suo primo sorriso, ascoltare la sua prima parola, “mamma”, e scoprire il suo amore altrettanto totale, altrettanto sconfinato.
Non esistono parole per descrivere l’amore di una madre per suo figlio, né ve ne sono per spiegare le emozioni nel vederlo crescere, nell’amare ogni millimetro della sua pelle, ogni suo sottile capello dorato, la sua testolina, i suoi occhi, l’incanto delle manine e dei piedini, di quel corpicino in miniatura perfetta, la meraviglia del suo profumo di bimbo, la dolcezza della sua vocina. E poi la scoperta della sua personalità, del suo particolarissimo modo di essere al mondo, la sua innata allegria, l’instancabile voglia di giocare, quel senso dell’umorismo e la passione per gli scherzi che iniziano subito e che sono la parte dominante del suo carattere, come forse lo furono di tutti noi, prima che la durezza della vita li relegasse in un angolo della nostra anima.
Finché non arriva un bambino ad insegnarci di nuovo a ridere di ogni sciocchezza, a rotolarci sul pavimento, a giocare con qualsiasi cosa, perché un figlio ci fa scoprire mondi meravigliosi dove si vive di dedizione e di sentimento e dove, come in ogni innamoramento, ci si sente vicini all’unico senso della vita che ci è dato di conoscere.
Pensandoci a mente fredda, senza il calore di questi affetti, i sacrifici che un figlio comporta sono tali e tanti da scoraggiare l’idea di una maternità ed è normale che un numero sempre crescente di coppie rimandi la decisione di anno in anno, nell’attesa di un momento ideale che ovviamente non arriverà mai. Con un bambino niente è più come prima, eppure, credeteci, ne vale la pena.
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