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IL BELGIO METTE AL BANDO I PRODOTTI DI FOCA. ORA TOCCA A NOI
Il parlamento belga vota all’unanimità il bando all’import di tutti i prodotti di foca, primo paese in Europa. La Lav: “Ora l’Italia segua l’esempio belga”.

LAV

Il Parlamento belga ha votato all’unanimità nella seduta di ieri, 25 gennaio, il bando totale alle importazioni di prodotti derivati dalle foche. Il Belgio è quindi il primo Paese Europeo a chiudere definitivamente le frontiere al commercio di tali prodotti, inviando così un importante messaggio al Governo canadese.

“Si tratta di una legge di importanza storica per l’Europa perché indica in modo inequivocabile la volontà di fermare la più grande e crudele strage al mondo di mammiferi marini. dichiara Roberto Bennati, responsabile campagne europee della LAVOra ci auguriamo che l’Italia segua l’esempio belga e rivolgiamo un appello al Ministro dell’Ambiente, Pecoraro Scanio, per l’approvazione di una legge che confermi il bando all’import di pelli di foca e lo estenda a tutti i prodotti derivati dall’uccisione di questi mammiferi marini”.

“L’approvazione di una legge in questo senso rappresenta la naturale evoluzione del Decreto interministeriale n. 87 del 2 marzo 2006
(Modalità di applicazione del divieto di importazione in Italia di pelli di foca, per fini commerciali), firmato dagli allora ministri Scajola (Attività Produttive) e Tremonti (Finanze), che di fatto pone una moratoria vincolando le importazioni – da qualsiasi paese – delle pelli di tutte le foche (anche animali adulti) al regime restrittivo dell’autorizzazione ministeriale – conclude Bennati.

Il voto belga dimostra che l’opposizione europea alla caccia alle foche è in continua crescita, sottraendo sempre maggiori “fette” di mercato a tali prodotti, ma dimostra soprattutto che questo mercato può essere fermato, incoraggiando gli altri Paesi UE ad adottare bandi simili.

Nel 2006 sono state orribilmente uccise 325mila foche, la “quota annuale di prelievo” stabilita dal Governo canadese, il 95% delle quali aveva meno di tre mesi di età ed erano quindi a tutti gli effetti dei cuccioli, dal momento che le foche possono raggiungere i 30-35 anni di vita; in molte zone, inoltre, lo scorso anno, sono state di gran lunga superate le quote autorizzate di foche da uccidere.

Il bando belga è un ulteriore passo avanti verso lo stop al commercio di prodotti di foca. Nel 2006, infatti, il Parlamento tedesco ha votato unanimemente una mozione urgente che impegna il Governo a bandire il commercio dei prodotti di foca; lo scorso settembre il Parlamento Europeo ha votato una Dichiarazione scritta di supporto al bando UE, mentre il Consiglio d’Europa ha approvato, a novembre, una Risoluzione di condanna alla caccia alle foche. Stati Uniti e Messico, infine, hanno bandito l’importazione di pelli di foca rispettivamente nel 1972 e nel 2006.

Per informazioni:
Ufficio Stampa LAV 06.4461325 – 329.0398535
www.lav.it


(31/01/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Conoscere la terra che abiti è benessere

  
  
 
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