È dello scorso 14 novembre la notizia della morte di Ana Carolina Reston, modella brasiliana di 21 anni, troppo magra per sfilare, troppo tardi per salvarsi.
Ad un mese da questa data, lunedì 18 dicembre, è stato firmato a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, il documento di autoregolamentazione che sancisce l’alleanza tra Comune di Milano, Camera Nazionale della Moda Italiana e Associazione Servizi Moda (A.S.S.E.M) allo scopo di proporre nuovi modelli estetici attraverso la moda.
“Quella di oggi - ha affermato il Sindaco di Milano Letizia Moratti durante la conferenza stampa di presentazione- è una tappa importante di un percorso iniziato lo scorso 17 ottobre con l’istituzione del “Tavolo Salute e Moda”. Grazie al supporto di professionisti e medici specialisti, il lavoro del Tavolo ha portato alla stesura di un codice di autoregolamentazione che si è poi tradotto in un codice etico, “Moda salute”. L’accordo che oggi abbiamo firmato - ha proseguito il Sindaco - è stato il frutto di un lavoro comune, non dettato da imposizioni e divieti, ma dalla volontà di condividere e comunicare ai nostri giovani l’importanza di modelli positivi di salute e stili di vita.”
Come dichiarato dal Cav. Boselli, Presidente della Camera Nazionale della Moda, la firma del documento è il punto di partenza di un percorso che vuole tutelare la salute, la bellezza e il futuro delle ragazze e ragazzi che scelgono di sfilare in passerella. Una cosa è certa: il codice etico di autoregolamentazione, una sorta di bollino blu che si meriteranno quelle agenzie e case di moda che sceglieranno di far sfilare “modelli di salute”, non ha lo scopo di curare o dare soluzione ad una “patologia dell’anima più che un disturbo dell’alimentazione” come la presidente di ABA, Fabiola De Clercq, definisce l’anoressia.
La Moda però è un potente strumento di comunicazione che può dare un grosso contributo alla trasmissione di modelli di vita positivi e sani. Ciò non significa allontanare dalle passerelle o dai set fotografici le modelle che seppur magre, sono in salute e piene d’energia come soltanto una vent’enne può essere. Significa invece fare della moda l’espressione e la rappresentazione di tutti i modelli femminili, dalla taglia 38 alla 46, cosa che già alcuni stilisti hanno scelto di proporre (Trussardi e Roccobarocco, per ora).
Il codice, le cui linee guida sono stilate da nutrizionisti, esperti di disturbi dell’alimentazione, psicologi, psichiatri e sociologi presenti nel gruppo di lavoro voluto dal Comune, sarà oggetto di successivi approfondimenti in vista delle prossime sfilate di febbraio. Il codice etico, accettato sia dai rappresentanti della moda italiana, segna il limite minimo di 16 anni per poter accedere alla professione di modella e definisce nell’Indice di Massa Corporea (IMC) l’indicatore d’allarme nei casi di magrezza patologica (l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Istituto Nazionale della Nutrizione affermano che l’IMC non deve essere inferiore a 18,5).
“Tuttavia” spiegano i nutrizionisti presenti al Tavolo “poiché la stessa O.M.S. ha evidenziato come tale parametro sia da interpretarsi anche sulla base di fattori geografici ed etnici, la valutazione dello stato di salute di una modella non si limiterà all’osservanza di un parametro numerico ma all’analisi di più fattori”. Da qui, l’istituzione di una certificazione medica da esibire prima del casting o delle sfilate, determinata sulla base di studi epidemiologici sul campo, che sarà presentata per la prima volta in occasione della settimana della moda che si terrà a febbraio a Milano.
Sotto il profilo strettamente socio-pedagogico assisteremo all’introduzione nelle scuole per modelle/i di corsi di alimentazione bilanciata, stili di vita, comportamento e attività fisica corretta che hanno lo scopo di creare professioniste consapevoli e informate. Sottoscrivendo il codice etico, le case di moda e le agenzie di modelle si impegneranno, fin dal febbraio prossimo, a promuovere la diversificazione delle taglie nel contesto delle sfilate e dei servizi fotografici così da proporre modelli estetici realistici e perseguibili anche da chi sfoglia le riviste e non entrerà mai in una taglia 38.
Moda è divertimento, divertirsi è benessere
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