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UNA MODA ECOLOGICA. PASSERELLE AL NATURALE
La tendenza è il ritorno alla natura, al naturale, al biologico, al fatto in casa, al genuino, al sano e che fa bene. Anche la moda segue questo trend e i più sensibili cercano solo lane e fibre non trattate, al contrario degli ultimi anni in cui la ricerca ha riversato sul mercato tessuti iper – tecnici.

Barbara Molinario

E’ il momento del ritorno di fibre e tessiture artigianali, la ricomparsa del telaio, delle tinte a base di piante e fiori.
Le fibre naturali, non trattate, non si sgualciscono, sono più morbide, sono “ecological correct”. Il vello di capra, cammello, pecora restano del colore originale, danno una sensazione al tatto di naturalezza; sono privi di componenti chimici utili a rasare, ammorbidire, saldare le fibre, ma che negano quell’ impatto “vero” e sincero con il capo che indossiamo. Allergie e pruriti sono conseguenze dei molti prodotti chimici che la nostra pelle deve sopportare ogni giorno. Allora, se si può scegliere, perché non indossare capi realizzati con tessuti ecologici, che regalano sensazioni tattili oramai dimenticate, ma ancora presenti nel nostro patrimonio genetico? L’eleganza è assicurata, l’ecostyle impazza sulle passerelle.

Oscar de la Renta propone abiti in fibra di bambù. Loro Piana il “Pecora Nera”, straordinario tessuto ingualcibile ottenuto dalla lana merino di ovini neozelandesi, dal manto scuro, scartati fino ad oggi dai produttori di tessuti proprio per il loro colore, ora rivalutati e osannati per la straordinaria morbidezza; lasciata grezza la lana dona sfumature di colore che vanno dal nero al Silver, al visone.

Anche Bono degli U2 e la moglie Ali Hewson si fanno incantare e presentano la linea ecologica “Edun”. Contro le allergie arriva “Baby Cachemire”, leggerissima fibra ottenuta dalla prima tosa dei capretti Hyrcus, proposta da Loro Piana.
Ma le nuove sperimentazioni che sanno di antico non finiscono qui, i nuovi tessuti sono realizzati mixando materiali diversi come il caldo e morbido tessuto in cachemire e seta grezza; il velluto che nasce dall’unione di cachemire e cotone; la fibra calda d’inverno e fresca d’estate è ottenuta da cachemire, canapa e seta; alpaca e lana donano un aspetto sofisticato, ma genuino.

Zegna punta in alto e costruisce un suntuoso e soffice tessuto di vicuna, ottenuto da un piccolo cammello delle Ande che ha rischiato l’estinzione ed oggi è protetto in riserve. Il cappotto, leggerissimo (pesa solo 530 grammi), soffice e caldo, è molto delicato ed arriva a costare 18 mila euro.
L’Italia scopre sorprendenti novità, e da greggi insospettabili nascono lane morbidissime, Lanaitaliana seleziona le migliori lane nostrane, le confeziona ad arte e ricava lane leggerissime, ecologiche, immuni da tinture.

Insomma, non facciamoci tentare solo l’estate dal lino grezzo, per questo autunno cerchiamo materiali che rispettino l’ambiente e il nostro corpo, ed allo stesso tempo non perdono di vista la moda.


(11/09/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


Moda è divertimento, divertirsi è benessere

  
  
 
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