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L'ORTO BOTANICO - 100 PAROLE SU - NON SOLO RECENSIONI - GUARIGIONE COME CRESCITA - ANGOLO DELLA PSICOLOGA -DOSSIER-
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Il corpo viene quindi visto da Kundera con repulsione, ma anche con infinita tenerezza e amore.

La fisicità, infatti, viene espressa in tutta la sua corporea vulnerabilità
. Chantal ha le vampate dovute all’età (anche se ciò non viene mai affermato esplicitamente), e ciò innesta in lei una crisi; teme di invecchiare, cerca gli sguardi perduti. Ma allo stesso tempo, riscopre antichi bisogni, risveglia passioni sopite, torna ad arrossire come non faceva da molti anni.

A differenza de “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, comunque, in questo romanzo l’autore non afferma una chiara visione del mondo, piuttosto la mette in discussione. Più che risposte propone domande, pone dubbi. Interviene poco in prima persona, limitandosi a seguire con sgomento e stupore quanto accade ai personaggi, accompagnando il lettore, senza mai guidarlo apertamente. Fino all’ultima pagina, Kundera ci pone domande, quasi cercasse anche lui la soluzione dai suoi personaggi (o forse dai suoi lettori).

Accanto alla tematica dell’identità, troviamo quella delle incomprensioni, della difficoltà di comunicazione che spesso si viene a creare tra un uomo e una donna. Ci viene mostrato come, talvolta inesorabilmente, le buone intenzioni si trasformino in gesti che allontanano l’uno dall’altra; come ogni gesto possa essere frainteso dal compagno/a in un circolo vizioso che rischia di non avere fine, se non in uno sguardo ritrovato o in un addio.

Nelle 176 pagine “scritte grosse” dell’Edizione Adelphi di questo romanzo, Kundera trova anche il tempo di affrontare il tema dell’amicizia, della sua crisi nella società moderna, della solitudine dell’Uomo e del suo bisogno dell’altro, nonché della crisi di senso che accompagna la vita nel benessere. Ma qui l’analisi rischierebbe di prolungarsi oltremodo arrivando a superare in lunghezza la narrazione che, con magistrale sintesi, racchiude in sé molteplici significati, sfumature ed emozioni garantendo una piacevole, arricchente, lettura.


(23/11/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Amare l'arte è benessere

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