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MARY
TITOLO ORIGINALE: Mary
REGIA: Abel Ferrara
CON: Juliette Binoche, Forest Whitaker, Matthew Modine, Marion Cotillard, Stefania Rocca, Heather Graham
USA-ITALIA 2005
DURATA: 83 min.
GENERE: religioso
VOTO: 9

Livia Bidoli

La storia di Maria Maddalena secondo i Vangeli gnostici è il film nel film intorno a cui ruota tutta la trama di Mary.

Interpretata da Juliette Binoche, Mary-Marie Palesi, è l’attrice impegnata nel personaggio di Maria Maddalena in un film chiamato This is my blood su una versione della storia di Cristo secondo i vangeli ritrovati.

Mary è talmente sconvolta dal suo ruolo, che riconosce in Maria Maddalena una delle discepole primarie di Cristo, da farla rifugiare a Gerusalemme per un incontro solitario con sé stessa e la sua fede.

Il film di Ferrara segna un grande ritorno al sacro trattato in maniera assolutamente iconoclasta, giungendo al cuore della questione centrale del culto: come comunicare con Dio e sentire la fede dentro sé stessi.

Per arrivare a trasmetterlo Ferrara individua tre personaggi: Mary-Maria Maddalena come attrice nel film di Anthony Childress (Matthew Modine) This is my blood, il regista stesso, e Ted Younger (Forest Whitaker), il celebre giornalista televisivo. I personaggi centrali veicoleranno un’immagine di Gesù Cristo tutta basata sul verbo del cuore, unico strumento per avvicinarsi veramente a Dio.

La figura di Mary è dipinta, come conferma Marinella Perroni, docente dell’Ateneo Pontificio: “in modo assolutamente diverso dall’idea che ne ha dato la tradizione patriarcale ecclesiastica: prima di tutto non è una peccatrice, ma una donna che non era né sposata né madre; inoltre con l’integrazione dei Vangeli gnostici è evidente che nell’ultima cena i discepoli non fossero soltanto dodici e maschi”.

Mary durante la lavorazione del film di Childress ha una visione che la mette in contatto con Cristo, per questo si reca in Palestina, per ripartire dalle origini e recuperare sé stessa: lei è il veicolo che rivelerà Cristo a Ted, il giornalista disperato per le cattive condizioni di salute di sua moglie e del suo bambino appena nato.

Armando Torno, un altro studioso di religione ed editorialista del Corriere della Sera, afferma: Ted non riesce a comunicare con Dio, sebbene conduca una trasmissione proprio su Gesù: ha bisogno di un mediatore, di qualcuno che sia già avanti dentro di sé nella scoperta di Dio, tanto da rivelarglielo ed accendere un dialogo entro di lui”. Dio è conoscibile soltanto con la Fede non con la razionalità, con la mente, sostiene Basilide (citato da Torno), il primo pensatore gnostico.

Un tassello particolarmente drammatico del film è costituito dalla scena del picchettaggio contro il film This is my blood, ci informa Ferrara: ”le riprese sono state tratte dalle proteste avvenute realmente contro “The Passion” di Mel Gibson, ma anche lo stesso Scorsese nel lontano 1988 con “L’ultima tentazione di Cristo”, ha avuto gli stessi problemi. Questo non è un film sulle religioni ma su quell’unico modo di trovare Dio in sé stessi: cercando di sentirlo con il proprio cuore.

Il film ha conquistato il Premio della Giuria alla Biennale di Venezia 62°, edizione 2005 e ha vinto il Premio Sergio Transatti, la Navicella Venezia Cinema dell’Ente dello Spettacolo – Premio OCIC- Premio SIGNIS; al Festival di Toronto 2005 fa parte dei film della selezione ufficiale.


(16/11/2005) - SCRIVI ALL'AUTORE


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