Il tango viene ballato anche per le strade, in spettacoli semplici eppure preparati con cura. Si percorrono pochi metri e si incontrano comici travestiti che improvvisano scenette, poi statue viventi, cantanti e suonatori di ogni strumento, mangiafuoco e artigiani.
Artisti di strada semplicemente, ma tanti e tanto più vari che in molte altre metropoli del mondo. Forse sono anche questi gli espedienti di cui parlava il tassista. O forse, semplicemente, non gli venivano in mente questi personaggi quando raccontava degli argentini indolenti e furbi. Come probabilmente non verrebbero in mente a una persona cui un paese corrotto e malandato ha bloccato nel 2001 il deposito in banca di tutti i suoi averi – diecimila dollari –, restituendogliene solo mille alcuni anni dopo.
Questa sembra l’Argentina, vista da Buenos Aires in una permanenza troppo breve: un paese creativo e ansioso, sorridente e sfiduciato.
In questa nazione si trova la più alta concentrazione di psicologi e psicanalisti al mondo. Sembra un controsenso visto che sono in pochi a potersi permettere una spesa in questo “bene”. Ma in questo dato c’è la testimonianza di un popolo abituato a dubitare, a interrogarsi, ad avere a che fare, almeno per quanto riguarda i ceti meno disagiati, con il pensiero e la cultura. L’armonia, il buonumore e la vitalità si incontrano per strada, ma devono combattere con lo scoramento e i timori di una popolazione protagonista – non sempre involontaria – di una storia complessa e costellata di cadute.
Ma le risorse di carattere e di pensiero, oltre che del territorio, sono visibili. Riassunte per le strade della capitale o dentro le sue modeste compravendite di libri usati. Dove si trovano poche persone intente su una varietà di libri, che passa dagli ultimi bestseller a testi comunisti impolverati e vecchi di decenni, ai fumetti vivaci e contestatari della Mafalda di Quino.
Una piccola oasi, queste librerie, in cui ci si può ristorare dal caos delle “avenidas”, fermarsi un attimo per capire da dove viene l’Argentina, e forse anche dove va.
Viaggiare con i 5 sensi è benessere
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