Il WWF ricorda peraltro che ben tre di questi Paesi hanno sottoscritto e ratificato il protocollo di Kyoto (India, Cina e Corea del Sud): il trattato, almeno sino al 2012, non obbliga i paesi in via di rapido sviluppo a target definiti di riduzione. Solo USA e Australia, che essendo tra i principali inquinatori mondiali dovrebbero invece ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica, non hanno ratificato Kyoto. Il WWF incoraggia questi paesi a lavorare insieme per sviluppare le tecnologie pulite, ma sottolinea che la via più efficace per ridurre le emissioni a livello globale è farlo con un accordo globale, piuttosto che attraverso accordi tra singoli Paesi.
“Ci pare solo un altro tentativo da parte dell’amministrazione Bush e dell’amministrazione Howard (Australia) di sviare l’attenzione dal fatto che le emissioni di gas che provocano l’effetto serra nei loro due paesi continuano a crescere,” ha detto Jennifer Morgan, Direttore del Global Climate Change Programme del WWF. “La dimensione del problema è così immensa che c’è bisogno di una varietà di iniziative, ma certo nessuna di esse può sostituire il processo e un regime multilaterale, qual è il protocollo di Kyoto”.
Con il Protocollo di Kyoto tutti i paesi si sono impegnati a ridurre le proprie emissioni: le nazioni che producono il maggior inquinamento pro-capite devono attenersi a dei target di riduzione legalmente obbligatori.
“Un trattato sui mutamenti climatici che non limita l’inquinamento è come un piano di pace che permette l’uso delle armi”, ha detto Jennifer Morgan. “Il WWF sollecita negoziati formali per ridurre le emissioni dopo il 2012 nel prossimo Summit mondiale dell’ONU sul clima che si terrà a Montreal a Novembre”.
Tratto da www.wwf.it
Conoscere la terra che abiti è benessere
|