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DORMITO BENE? MA QUANTO?
Avete molta fame? Siete ingrassati? Problemi cardiocircolatori? Invecchiamento precoce? Allora è arrivato il momento di dormirci sopra...

Francesca Giomo

A fronte di recenti studi sulle potenzialità del sonno nel mantenimento ottimale del ciclo di vita naturale dell’organismo umano, l’antico detto “chi dorme non piglia pesci” andrebbe sostituito con “chi non dorme non piglia pesci”.

Molti, infatti, sono i danni causati al nostro organismo dalla privazione di ore sufficienti dedicate al sonno, ore che, nella maggioranza dei casi, variano da soggetto a soggetto.

In linea di massima cinque ore o meno per notte sono già pericolosamente poche per la maggior parte degli esseri umani, chiaramente eccezioni escluse (santoni, yogi, monaci tibetani ecc..).
Ce lo confermano numerosi studi, tra cui anche quello condotto in Giappone nel 2001 tra due gruppi, uno formato da persone che dormivano poco meno di cinque ore per notte, il secondo da persone che ne dormivano otto. Il risultato è stato che il primo gruppo aveva più del doppio di possibilità rispetto al secondo di essere soggetto a gravi attacchi cardiaci.

Anche lo studio condotto dalla specialista dell’Università di Chicago Eve Van Cauter conferma una soglia limite minima di cinque ore per notte. Questa volta l’oggetto della ricerca era il rapporto tra il diabete e il mancato sonno. La Van Cauter ha effettuato la ricerca prendendo in esame 27 persone tra i 23 e i 42 anni. A un gruppo toccava dormire solo cinque ore per notte, l’altro poteva disporre, invece, delle classiche otto. Alla fine dell’esperimento il test parlava chiaro, il primo gruppo aveva una resistenza all’insulina superiore del 50% rispetto al secondo. Dal momento che l’insulina misura la capacità del corpo di metabolizzare gli zuccheri presenti nel sangue, maggiore è la resistenza, maggiore è il rischio di diabete nel soggetto.

Sembra, quindi, che solo poche ore in meno di sonno al giorno potrebbero bastare per cambiare le carte in tavola.
Anche Alexandros Vgontzas, psichiatra presso la facoltà di medicina della Penn State University, sostiene che bastano anche lievi carenze di sonno per causare gravi danni e che “Il nostro corpo reagisce alla perdita del sonno come fossimo attaccati da una minaccia esterna, senza però che esista una minaccia reale”. Estremamente interessante, proprio riguardo questa ultima affermazione, è l’esperimento condotto dallo psichiatra su un campione di 25 tra uomini e donne sani. Dopo avere dormito per una settimana sei ore per notte, nei volontari i livelli di citochine, molecole prodotte naturalmente dal sistema immunitario per combattere le malattie, erano sorprendentemente saliti.

E come tutti sanno, salute e bellezza vanno sempre di pari passo, tanto più che chi non dorme abbastanza rischia di ingrassare a vista d’occhio. Quando il sonno è poco, infatti, non solo vengono borse agli occhi, ma si abbassano i livelli di leptina, l’ormone della “sazietà”, ovvero colui che segnala al corpo che è ora di smettere di mangiare perché lo stomaco è pieno. Sempre la Van Cauter ha seguito un gruppo di persone che dormivano appena quattro ore per notte. Appositamente ben nutriti i loro livelli di leptina si avvicinavano molto a quelli di persone sottonutrite di 1.000 calorie al giorno per tre giorni. Spesso nei “non-dormienti”, inoltre, sorge un desiderio forte di cibi dolci e carboidrati, non esattamente il nutrimento dietetico ideale...

Lo stesso Meier Kryger, direttore del centro per i disordini del sonno presso il St Boniface General Hospital di Winipeg in Canada, afferma che “Molti cambiamenti ormonali dipendono da un normale ritmo di sonno e veglia. Parecchie cose vanno nel verso sbagliato se non si dorme abbastanza”.

Dulcis in fundo, non si può non accennare all’effetto invecchiamento precoce, dal momento che è in buona parte il sonno ad aiutare il nostro organismo a metabolizzare i radicali liberi.
A questo punto tocca a voi sperimentare quanto sia importante dormire e bene, ma ricordatevi che una volta lasciata ogni dormita è persa, ma questa è la storia del prossimo articolo…


(19/05/2005) - SCRIVI ALL'AUTORE


  
  
 
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