D. Quali ragioni ti hanno spinta a scegliere questa professione?
R. In realtà non c'è stato un motivo particolare e tutto è avvenuto un po’ per caso seguendo, affascinata e incuriosita, la ragazza di mio cugino che, per l’appunto, svolgeva questo lavoro.
D. Quanti anni avevi quando hai iniziato?
R. Piuttosto tardi, a 18 anni; nel mondo della moda, infatti, a questa età sei considerata già “vecchia”... Il momento giusto per iniziare è intorno ai 14-15 anni.
D. Quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo della moda?
R. Io sono siciliana ed ho iniziato proprio in Sicilia partecipando alle piccole sfilate che mi capitavano; poi mi sono trasferita a Milano dove ho cominciato a lavorare anche per la televisione facendo la valletta nel programma “Ok, il prezzo è giusto!”. Successivamente mi sono spostata a Roma; in questa città mi sono iscritta a corsi di recitazione presso il Centro Sperimentale pur continuando a lavorare con la moda perché, alla fin fine, era quella che mi dava da vivere…
D. Come e quando sei arrivata a capire che “sfilare” poteva essere una professione a tempo pieno?
R. Quando finalmente sono riuscita a guadagnare quel tanto che mi consentiva di mantenermi da sola.
D. Si guadagna molto?
R. Abbastanza, quando ci si afferma. Questo è un lavoro strano perché può accadere di lavorare molto guadagnando poco; vale a dire che si può decidere di lavorare sempre, tutti i giorni, e di partecipare anche alle sfilate più piccole percependo compensi bassi. Può invece succedere di stare ferme un mese senza lavorare perché i casting non ti scelgono o perché si passa un momento difficile, si ingrassa un chilo e non si entra nei vestiti... Nel migliore dei casi puoi permetterti di lavorare solo due o tre volte al mese partecipando ad un certo numero di sfilate importanti, stabilendo tu la cifra, come fanno ad esempio le "Top Model".
D. Come si diventa "Top Model"?
R. Bisogna soprattutto chiedersi “chi” ti fa diventare Top Model! Secondo me, infatti, sono le agenzie che scelgono chi spingere e chi fare arrivare... Poi gli stilisti ti notano e cominciano a credere in te.
D. Quanto è importante approdare a Milano per “sfondare” nel mondo della moda?
R. Milano, come tutti sanno, è sinonimo di Alta Moda; sfilare all’ombra della Madonnina è dunque una tappa indispensabile per qualsiasi modella che voglia sentirsi davvero affermata... Poi, magari, si può anche scegliere di tornare a Roma come ho fatto io.
D. In questo lavoro è più importante essere belle o essere alte e magre?
R. Puoi anche essere bellissima, ma se poi non ti stanno i vestiti?
D. Quanto incide il mito della magrezza nell'immaginario collettivo delle adolescenti? La modella deve davvero essere altissima e magrissima al punto di rischiare l’anoressia?
R. Purtroppo per le ragazze di oggi essere magrissime, “come le modelle”, è un canone imprescindibile dell’essere belle. Certo, c’è lo stilista che predilige le modelle “pelle e ossa”... Personalmente, non ho mai fatto diete e seppure ingrasso qualche chilo riesco comunque ad essere magra al punto giusto senza per questo soffrire di anoressia.
D. Quali sono le misure standard "altezza-peso" per una modella?
R. Ultimamente ho notato sulle passerelle ragazze sia alte che basse e nelle collezioni di gennaio ho visto sfilare una ragazza alta 1,74 che potrebbe essere considerata bassa per la moda, ma che sta andando tantissimo. Il peso, peraltro, dipende anche dalla propria conformazione; io, ad esempio, sono alta 1,80, peso 56 kg eppure ho lavorato fino a pochi mesi fa.
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