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MA COSA C’ENTRANO I TRIBUNALI ORDINARI CON I MINORENNI?

Alessandro Maria Fucili

C’entrano eccome: separazioni e ricorsi in Corte d’Appello, fanno precipitare i fascicoli di questi bambini e ragazzi nelle aule dei Tribunali Ordinari Italiani, con magistrati ordinari che non hanno specializzazione alcuna nel settore del diritto minorile o del diritto della famiglia. E proprio le Sezioni Minori delle Corti d’Appello, a cui fanno ricorso i genitori o i parenti entro il 4° grado, composte appunto da magistrati ordinari non specializzati, fanno il maggior numero di danni al futuro di questi numerosi bambini. Infatti, nella stragrande maggioranza dei casi (si parla dell’ 80% ed oltre) questi signori magistrati accolgono anche solo in parte il ricorso delle famiglie di origine, speso abusanti e maltrattanti, impedendo che questi bambini possano mai essere dichiarati adottabili. Questi magistrati delle Corti d’Appello, sezione Minori, emettono provvedimenti (decreti ) che segnano il futuro di questi piccoli minori. Loro, e solo loro, decidono se saranno adottabili oppure no. Loro, e solo loro, emettono spesso prescrizioni ridicole, che negano l’adottabilità dei bambini, che vietano il reintegro dei bambini presso le famiglie d’origine così disgregate e disadattate, ma garantiscono un incontro magari mensile, per non “recidere le radici”con i genitori. I magistrati delle Corti d’Appello sezioni Minori, che con troppa faciloneria adottano fino a 150 provvedimenti in una mattinata (3 ore di lavoro per questi signori che daranno una direzione alla vita dei minori che dovrebbero tutelare) hanno la responsabilità del rifiuto dell’adottabilità di più dell’ 80% dei bambini per i quali i Tribunale per i Minorenni Italiani contestano lo stato d’abbandono. Questa è la vera storia, questa è la magra verità. La poco scandalistica verità: la verità che parla della leggerezza del potere giudiziario che dovrebbe adottare decisioni coraggiose in tutela dei minori. Invece si sceglie di declinare alla possibilità di regalare una famiglia normale a queste decine di migliaia di bambini, senza dar loro una vita probabile.


(28/10/2005) - SCRIVI ALL'AUTORE


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