Il cuore di Siena è una bellissima conchiglia concava, di rosei mattoni, abbracciata e protetta da eleganti palazzi signorili. Il cuore di Siena è Piazza del Campo, retaggio di una vita medievale ancora oggi rievocata dal Palio delle contrade.
Ma Piazza del Campo – beninteso - è anche il salotto confortevole di una splendida cittadina, scaldata dalle passioni di un tempo, dal sole della tradizione, della cultura, dell’arte: storica come enogatsronomica perché tutto racconta l’identità, i sapori, gli odori irripetibili di questo popolo e di questo territorio, accompagnati e scrutati, all’insaputa, dagli stemmi che contraddistinguono le 17 contrade (i quartieri) che tutte riportano lì, al Campo, e invitati pure a ripartirne per esplorare gli altri tanti tesori della città: scrigni nello scrigno. Perché i senesi sono ospitali e chiamano con piacere alla condivisione, perché la loro ricchezza è patrimonio degli uomini.
Proprio come il monumentale Palazzo Chigi Saracini, riaperto al pubblico lo scorso 22 gennaio, dopo due secoli, per regalare ai visitatori una delle più importanti collezioni private del mondo: 12mila pezzi riuniti dal nobile Galgano Saracini e conservati nella dimora dell’antica famiglia, tra l’altro, oggi, sede della prestigiosa Accademia Musicale Chigiana di fama internazionale.
Nel 1806 – raccontano – Galgano apriva al pubblico degli amatori e degli allievi dell’Istituto di belle Arti il “vago e superbo museo” che aveva allestito nella sua splendida abitazione, un piccolo castello medievale a pochissimi passi dal cuore pulsante della città: Piazza del campo. Il “museo”, inaugurato nel 1806, occupava 14 stanze (divenute 20 nel 1819) del palazzo gotico costruito nel Duecento dalla famiglia Marescotti, passato nel 1506 ai Piccolomini Mandoli> e acquistato verso il 1770 dal padre di Galgano, Marco Antonio Saracini.
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