Il primo libro di Erri De Luca è una sorta di elegia al ricordo, alla memoria, al desiderio. Sembra in tutti i suoi tratti una vera e propria autobiografia, in realtà è un racconto frammisto di malinconici paesaggi dell’anima. Il lettore entra nella storia attraverso gli occhi del protagonista, nonché autore, il quale si descrive nel fisico e nel temperamento solo da bambino e adolescente, tocca a noi continuare ad immaginarselo adulto, quasi stupito di esserlo diventato.
Non ora non qui è il breve racconto di un' infanzia, rivissuta attraverso lo sguardo di un uomo, rassegnato sognatore, che si lascia cullare dagli eventi e dalla forza della vita, che ammira con amore profondo e che vede agire, immensa e bellissima, nel talento di nuotatore dell’amico Massimo, morto giovane, alla stregua di un eroe dell’antica Grecia.
Si scorge la vita, forte e saggia, trascorrere nei pensieri e nella realtà di lui "bambino-anziano", grazie alla sua saggezza, permeata di innocenza. Il breve romanzo può essere paragonato a un dialogo immaginario con la madre, figura attorno a cui ruota la sua formazione, il suo disorientamento, le sue paure e il primo inesauribile amore.
Dal racconto, attraverso una prosa densa e poetica, emergono lentamente identità spirituali, il bambino, la madre, l’amico, la figura del padre, anime che si incontrano, senza tempo, nel ricordo intimo di un uomo, che ama indistintamente, con la medesima forza, le molteplici espressioni dell’essere e sa attendere, senza opporre resistenza, silenzioso e inerme di fronte alla bellezza di un malinconico e continuo divenire.
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