Incredibile, ma vero? Una raccolta di 31 articoli dagli argomenti scottanti, soprattutto se si pensa che toccano fatti e storie che vengono trattati quotidianamente dai nostri media, solo in chiave “un po’” differente.
Non si tratta di una raccolta di semplici argomentazioni e critiche, ma di vere e proprie analisi di documenti reali, solitamente tralasciati e passati sotto silenzio. Dal caso del Prozac, stimolatore di atti suicidi e omicidi, agli OGM, dai segreti della Seconda Guerra Mondiale, agli strani comportamenti dei media nella guerra in Kosovo.
Segreti e bugie del nostro tempo, un’epoca dove l’informazione e la comunicazione sono diventati principi irrinunciabili, diritti fondamentali per ogni individuo, che, spesso, però, viene confuso, viene sviato e guidato nella personale esplorazione della realtà, da informazioni trasformate, contradditorie, distorte o del tutto false, propinate da media ufficiali, spesso nelle mani di pochi.
Esausto e stanco di questo cambiare le carte in tavola, Russ Kick ha deciso di raccogliere in diversi volumi (il primo volume, infatti, è già uscito da ca. un anno e ce ne saranno altri) articoli da lui scelti e selezionati tra innumerevole materiale. Un compito non facile, ma necessario, una sorta di missione per aprire gli occhi. Gli articoli pubblicati nel volume sono stati redatti da giornalisti, studiosi e ricercatori, tutti professionisti, anche conosciuti, le cui ricerche e inchieste hanno dato forma a un insieme di documenti preziosi muniti di nome, cognome, biografia, indirizzi, siti web e ricche bibliografie per rintracciare le fonti originali e tastare personalmente il terreno. Come dice lo stesso Kick “questo libro può essere un buon punto di partenza” per sgretolare il muro di informazioni filtrate che ogni giorno telegiornali, quotidiani, radio e altri organi di informazione ufficiale ci propinano come dati di fatto. Un manuale di discussione, un libro su cui pensare e stimolare la nostra voglia di ricerca, abbandonando la pigrizia dell’accettare le opinioni date. Non è importante credere o non credere a quello che questo interessante libro propone, fondamentale, invece, è iniziare a mettere in discussione i dati acquisiti, a pensare diversamente, di modo che ognuno diventi per se stesso l’informatore migliore e più attendibile.
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