PSICOFARMACI E MONDO INFANTILE
Voglio commentare una tra le tante notizie interessanti pubblicate sul libro “Tutto ciò che sai è falso”, Ed. Nuovi Mondi Media, 2004 ( Peter Breggin, M.D. ), relativa il controllo dei bambini USA tramite una diffusa somministrazione di psicofarmaci.
di Dott.ssa Maria Rosa Greco
Psicologo clinico e Psicoterapeuta della Gestalt

Ironicamente, e neanche tanto, penso che questo possa rientrare pienamente tra gli obiettivi della politica mondiale di andare verso la globalizzazione, non solo economica… ma anche degli esseri umani.

La notizia, corredata da dati statistici, indica che a partire dagli anni ’90 l’uso di psicofarmaci in età evolutiva si è attestato tra il 10 e il 20% della popolazione infantile nord americana.
In particolare, un rapporto pubblicato nel Journal of the American Medical Association da Zito e altri, ha dimostrato che le prescrizioni di stimolanti, tra cui derivati delle anfetamine, a bambini dai 2 ai 4 anni è triplicato negli ultimi anni.
La giustificazione per tali prescrizioni è la diagnosi di deficit d’attenzione iperattivo formulata sui bambini soprattutto in età scolare. Bambini considerati ingestibili per la loro vivacità, dei quali si vogliono prevenire possibili futuri atti di delinquenza e il cui comportamento va quindi controllato.
Lo sconcerto che mi provoca l’osservazione di questa realtà mi porta a chiedermi, anche per deformazione professionale, quale ruolo a questo proposito svolgano figure quali gli psicologi scolastici e gli insegnanti e che tipo di responsabilità si sentano i genitori di queste vittime.
E’ molto facile firmare una delega, da parte delle varie figure di riferimento di un essere umano che sta crescendo, alla miracolosità di uno psicofarmaco perché gestisca la difficoltà di affrontare una realtà non molto rigida e schematica quale quella infantile.

Voglio dire che, osservando l’aumento vertiginoso della diagnosi di deficit d’attenzione iperattivo in bambini in età scolare, sorge il dubbio che sia un modo facile per deresponsabilizzarsi e creare così una catena viziosa tipo: genitore delega insegnante, insegnante delega figure professionali specifiche quali psicologi, psicologi segnalano a strutture mediche che a loro volta delegano allo psicofarmaco la soluzione del problema dei bambini iperattivi.

Secondo il DSM IV (Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali), per formulare questo tipo di diagnosi è necessario osservare la presenza di un certo numero di atteggiamenti tipici perché si possa considerare una vera patologia da trattare con qualche metodologia, che comunque non necessariamente è quella farmacologica.

A mio avviso il ricorso ai farmaci sarebbe da considerare come ultima spiaggia, visti gli effetti collaterali negativi sia di quelli stimolanti che di quelli sedanti che vengono somministrati in questi casi. Ad esempio, l’uso di stimolanti come le anfetamine predispone all’abuso di droghe in età adulta, crea dipendenza, danneggia la crescita e le cellule cerebrali e produce solitamente depressione e ansia (quindi la necessità di somministrare altri farmaci), sopprime le forme di comportamento spontaneo, quali esplorazione, socializzazione e gioco, aumenta i comportamenti ossessivo-compulsivi con conseguente isolamento e rigidità mentale, ecc, ecc. ( cfr. ancora Peter Breggin, M.D., Il Controllo dei Bimbi con gli Psicofarmaci).


Sono portata a ritenere che nell’era della creazione di macchine pensanti sempre più sofisticate, si stia affiancando un’era di creazione di esseri umani che si arrugginiscono, si automatizzano e non pensano come era un tempo per i congegni meramente meccanici!

Non sono una psicologa ad indirizzo scolastico.
So però che tra i compiti primari di tale figura professionale c’è quello di stimolare gli alunni in difficoltà, entrare in empatia con loro, scremare tra le varie cause di disagio scolastico (sintomi reattivi a tensioni evolutive, a situazioni ambientali e familiari, o propriamente patologiche), proporre cambiamenti nelle relazioni che non funzionano ( tra istituzione scolastica e bambino, istituzione e genitori, genitori e bambino), anche per evitare le conseguenze devastanti di un fenomeno noto, soprattutto in ambito scolastico, come Effetto Pigmalione (o profezia che si autoavvera quando ci si aspetta da un individuo un certo tipo di comportamento).

Solo dopo aver agito con le proprie competenze in prima persona, e nel caso in cui gli interventi effettuati non abbiano risolto la difficoltà, a mio avviso, è il caso di intraprendere altre strade.

Non sono un’insegnante.
Ritengo però che fra i suoi compiti ci sia quello nobilissimo di educare, insieme e in maniera complementare rispetto alla famiglia, delle creature che sono in piena sbocciatura; stimolare potenzialità; non lasciarsi bloccare dalla paura interiore di non saper gestire situazioni di emergenza, in cui magari l’autorità della figura di insegnante viene minata, come quando qualche allievo ha difficoltà a seguire le regole, a stare seduto e fermo e rimanere attento per diverse ore, ecc..

Non sono un genitore.
Non accondiscenderei però di certo con molta facilità alla indicazione di somministrare psicofarmaci ad un figlio prima di essermi informata e avere effettuato approfonditi accertamenti.
Non sono neanche un’alunna di scuola.

Credo però che mi sentirei molto indifesa, spersa e sola se capissi di non essere per niente vista e considerata come essere umano che probabilmente soffre, ma la cui voce non ha il potere di essere ascoltata.

Sono un membro della comunità che si guarda intorno e sono anche una terapeuta che sa, perché ha assistito a cambiamenti a volte “magici” nelle persone, quanto naturale e grande sia la capacità di ogni essere umano di guarirsi, scegliendo la propria strada per farlo.
Ma quella strada non passa certo dall’uniformarsi a codici di comportamento predefiniti, uguali per tutti.
Passa dal sentire scorrere la vitalità, l’energia dentro di Sé, come esseri unici e non clonabili!


Dott.ssa Maria Rosa Greco
Psicologo clinico e psicoterapeuta della Gestalt
e-mail: greco.mariarosa@libero.it
tel. 338/7255800



(30/11/2007)