“ASSONANZA, DISSONANZA: PREFERENZA” GIOVANI STILISTI SULLE PASSERELLE DELLA MODA MADE IN ITALY
Un gruppo selezionato di stilisti in erba ha avuto l’occasione di presentare i propri modelli e di vederli indossare e interpretare da veri e propri indossatori professionisti. Com'è andata?
di Andrea Boretti
Domenica 3 Ottobre la Nuova Accademia delle Belle Arti (NABA) di Milano ha presentato l’ormai tradizionale sfilata di fine anno dei suoi diplomati in “Moda e textile design”, dal titolo Assonanza, Dissonanza: preferenza. La NABA è ormai da tempo punto di riferimento e fucina di talenti nel campo delle arti. Nata nel 1980, fu uno dei fondatori, Guido Ballo, a volere nel nome il termine “Nuova” al fine di sottolineare il metodo di insegnamento innovativo a cui la scuola doveva attenersi, un metodo basato sulla sperimentazione pratica e sulla progettazione.

La particolarità dell’evento di quest’anno sta nella cornice in cui si è svolta la manifestazione, ovvero la fiera milanese, Milano Moda Donna. Grazie a questa iniziativa, un gruppo selezionato di stilisti in erba ha avuto così l’occasione di presentare i propri modelli e di vederli indossare e interpretare da veri e propri indossatori professionisti.

Ma non solo, organizzare la sfilata nel tempio della moda italiana ha significato per questi ragazzi fare il primo passo verso quella che potrebbe essere una carriera di livello internazionale. È chiaro infatti che la cura e la pubblicità che circondano un evento di così grande portata hanno attirato l’attenzione anche dei vari esperti di settore rimasti estremamente colpiti dalla maturità e dalla preparazione degli studenti della NABA.

Così nella sala D del padiglione 4, davanti ad una platea folta, attenta e alla fine anche entusiasta sono sfilati a ritmo di musica i modelli di questi 22 stilisti provenienti dalle diverse regioni d’Italia. Tendenzialmente portati a sperimentare a causa della giovane età non sono però mai usciti dalle righe creando così un continuo alternarsi di modelli di ispirazione più tradizionale e di modelli invece che guardano ad un futuro dove drappi e tessuti leggeri sembrano farla da padroni.

L’augurio è che la moda, dopo aver visto ciò che sono in grado di fare, permetta a questi talenti di continuare a esprimersi e anzi attinga alla loro fantasia e professionalità per portare nuova linfa ad un mondo, quello del Prêt-à-Porter, che da troppi anni vive sulla spalle dei soliti e intramontabili colossi.



(08/10/2004)