La sicurezza sul lavoro è un tema di grande attualità e allo stesso tempo un diritto umano fondamentale che si è costruito attraverso i secoli. Questa raccolta di fotografie ne ripercorre a rete le tracce cronologiche e tematiche attraverso la storia dell’industrializzazione del nostro paese, attraverso la postura e la morfologia dei volti dei suoi lavoratori. Una rassegna di immagini tratte dalle collezioni degli archivi Alinari, quello che è considerato il più importante fondo fotografico documentario italiano, e uno tra i maggiori al mondo.
Il rischio non è un mestiere è il titolo con cui l’esposizione è stata presentata alla stampa mercoledì 17 ottobre - alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e del Ministro del Lavoro, Cesare Damiano – come un percorso per immagini che “si propone di sensibilizzare l’attenzione del grande pubblico, sviluppando una lettura critica e consapevole del fenomeno”.
Il percorso, che dopo Roma interesserà Milano, Torino, Palermo, Firenze e Napoli, si articola attraverso quattro grandi fasi, determinate da alcuni passaggi fondamentali della legislazione in materia di sicurezza e salute dei lavoratori, e allo stesso tempo segue le tappe dello sviluppo economico e sociale del paese. Ma al di là delle leggi, al di là delle parole, ci mette di fronte a quello che siamo e che siamo stati, muti e assorti nelle mansioni piccole o grandi, ma sempre faticose che da qualcuno ci sono state imposte e che comunque con dedizione abbiamo eseguito o, nel migliore dei casi fatto nostre.
Finalmente vediamo, non parliamo. E vediamo in bianco e nero e a colori. Due donne che costruiscono sedie in Friuli, un uomo piccolo in un grande motore a Genova, impalcature edili e raccolte di meloni, due operaie giovani addette alla saldatura. Osserviamo volti e corpi, immaginiamo storie e sentimenti, frustrazioni e conquiste. E se gridiamo, lo facciamo in silenzio.
Dove e quando:
Roma, Palazzo del Quirinale - Sala delle Bandiere
18 ottobre – 25 novembre 2007
lunedì-sabato
9.30-13.30
16.00–19.00
domenica
8.30–12.00
Ingresso libero
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