Greenpeace, in occasione dell’incontro “Sovranità alimentare e politica”, pubblica i risultati delle analisi che dimostrano l’utilizzo di riso Ogm, non testato, in uno dei birrifici della Anheuser- Busch, in Arkansas (Stati Uniti), dove viene prodotto il proprio marchio di birra, la Budweiser. Birra che in Italia viene prodotta e commercializzata dalla Heineken.
Un laboratorio indipendente, commissionato da Greenpeace, ha rilevato la presenza di riso transgenico (Bayer LL601) in tre dei quattro campioni prelevati presso il birrificio. Il riso Ogm in questione è una delle varietà che nel 2006 hanno contaminato gli stock di riso degli Usa. Da allora, la contaminazione è stata rilevata in circa il 30 per cento degli stock Usa. Ciò ha provocato un impatto estremamente negativo sull’industria statunitense del riso, dal momento che il riso transgenico non era autorizzato, provocando al chiusura dei mercati esteri.
“Anheuser-Busch deve informare dettagliatamente circa il livello di contaminazione del riso utilizzato nella produzione della Budweiser negli Usa e chiarire quali misure intende adottare per fare in modo che questa birra non raggiunga il mercato estero”, ammonisce Federica Ferrario, responsabile campagna Ogm di Greenpeace.
Greenpeace ha informato l’Anheuser-Busch del risultato delle analisi prima della pubblicazione e richiesto chiare informazioni sull’estensione della contaminazione e sulla propria policy circa il non utilizzo di ingredienti Ogm. Anheuser-Busch ha replicato che il riso della Bayer è autorizzato negli Usa e non viene utilizzato per la produzione della birra destinata all’esportazione. L’estensione della contaminazioni comunque, rimane un mistero. Il riso Ogm non è approvato al di fuori degli Usa, perciò Greenpeace ritiene che la Budweiser con esso prodotta non possa essere esportata. Anheuser-Busch è il maggiore singolo acquirente di riso negli Usa, acquistando il 6-10 per cento dell’intera produzione Usa. La Budweiser è una delle poche birre che utilizza riso come ingrediente, e commercializzata in circa 60 paesi, sia esportata direttamente che prodotta in loco grazie ad apposite licenze.
In Italia viene prodotta e commercializzata dalla Heineken. “Mentre chiediamo a Anheuser-Busch di impegnarsi a livello globale per la produzione di birra non-Ogm, questo ennesimo scandalo non fa che ribadire, per l’ennesima volta, la necessità di un impegno chiaro e forte da parte del Governo e dei politici italiani, per proteggere cittadini, ambiente e mercato dagli Ogm. Un impegno non più prorogabile.” conclude Federica Ferrario.
|
|