Se perfino uno stilista simbolo del sex appeal più sfrontato come Roberto Cavalli si converte al romanticismo vuol dire che, davvero, anche nella moda c’è voglia di cambiamento.
Forse perché, fino ad oggi, si è scoperta troppo questa donna o solo perché è ora di lasciar parlare lo sguardo. E’ giunto il momento di una donna romantica, di lasciare all’uomo il desiderio del sogno. Per dirla con lo stilista, il sex appeal, il maculato, l’animalieur hanno fatto il loro tempo. E’ ora di ritrovare l’arte, l’artigianato italiano che ormai troppo spesso cede alla Cina, uccidendo la parte artistica made in Italy.
Ed è bella come una dea la donna di Alberta Ferretti che crede nel potere del romanticismo, sintomo di intelligenza e forza, di una donna che cerca nell’abito un quid di speciale sì ma, soprattutto, di personale perché vuole far emergere la sua personalità.
Ed escono da una parete d’acqua le donne di Antonio Marras che della donna ha sempre avuto una visione poetica e onirica. La sua Ophelia shakespeariana si veste di ghiaccio, argento e grigio perla e indossa preziosi abiti ricamati come mosaici. Se la moda è specchio dei tempi la sua donna è strumento, mezzo per allontanarsi dalle brutture del mondo.
Da Mariella Burani arriva, invece, un messaggio di purismo, bellezza, stile.
Non crede invece nel romanticismo Frida Giannini, direttore creativo di Gucci che passa in modo disinvolto dagli anni ’50 agli anni ’80, dall’optical alla vernice, mescolando il bianco e nero con il rosa e il giallo il tutto condito da lavorazioni a origami e sandali con maxi cinturino alla caviglia.
E, a proposito di scarpe, a riprova di quanto siano diventate un accessorio determinante nel look di una signora, Reneè Cauvilla i suoi oggetti d’arte li fa sfilare. Una scelta assolutamente centrata trattandosi di piccoli gioielli che rendono l’abito più prezioso e sofisticato oltre a nascondere qualsiasi difetto grazie a speciali accorgimenti. Come a dire che l’eleganza comincia dai piedi...
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