DITELO CON UN PROFUMO
ESSERE ESSENZA

Sono sempre più studiati e pubblicizzati; sono un accessorio importante sia per gli uomini che per le donne; ci legano a dei ricordi, a delle sensazioni e, a pensarci bene, non serve spendere una fortuna per averli: sono i… profumi!
di Paola La Manna
Il profumo ha da sempre fatto parte dell’immancabile necessaire di una signora di classe, e nelle varie epoche il packaging è stato influenzato dai gusti e dalle mode in continuo cambiamento.
Sfaccettato come il flacone che lo contiene, elisir di benessere vaporosamente creato per incrinare le corde del cuore e inebriare i sensi, al profumo, dal latino per fumum, ossia attraverso il fumo, possiamo chiedere tutto… Il vero punto di partenza del packanging? Ha un nome Renè Jules Lalique (1860-1945) cui furono commissionati i flaconi da profumo da Coty, uno dei massimi produttori di fragranze dell’epoca per realizzare l’etichetta di Effleurt nel 1908.

Lalique concepì una placchetta rettangolare decorata a rilievo con un fiore dal quale esalavano gli effluvi di profumo simboleggiati da una figura femminile languidamente e sinuosamente liberty. Si stava aprendo una nuova era nel mondo della per fumerie francese, e non solo.

Da quel momento, nacque un sodalizio tra la casa produttrice e l’artista, che successivamente collaborò anche con Nina Ricci, Rochas, Arys, Worth, Guerlain, Roger e Gallet, Bertelli, e molti altri. Lo stile di Lalique è inconfondibile ed è la bellezza femminile che ispira la creazione di alcuni dei suoi più famosi flaconi: dalla confezione realizzata per Ambre Antiquedi Coty, in piena Art Nouveau, dove delicate figurine danzanti simili a menadi si alternano leggere e sospese nel cristallo; al famoso flacone creato per Calendal di Molinard, seducente già nella sua forma che ricorda il frutto dell’Eden, nel quale si intrecciano splendidi nudi femminili; fino a quello disegnato per il profumo Eva di Bertelli, dove svetta la piccola figura tipicamente déco di una donna svestita che offre voluttuosamente le sue grazie, sormontata da un bellissimo tappo tempestato di minuscole mele, simbolo del peccato originale.

Da allora , cambiati i tempi e le mode, intatto, anzi cresciuto, è il successo delle mega profumerie nelle quali sono esposte migliaia di bottigline colorate, complete di tester per sbizzarrirsi alla ricerca della fragranza giusta che, una volta scelta, si completa con la crema per il corpo, il deodorante, l’astuccio per la borsetta.
A volte basta sentire un profumo per ricordare situazioni, eventi, sensazioni vissute. Che ci faccia passeggiare in mezzo ad un campo di fresie mentre siamo in una giungla d’asfalto; che ci dia benessere e sogni; volatile e aereo effluvio, capace di svelare o nascondere tratti della personalità con il dono dell’evocazione, a lui dobbiamo gli assalti della memoria che ci riporta alla mente persone e cose del passato, facendo prendere il volo ad una scheggia del tempo perduto. Per facilitarne il viaggio, un buon trampolino è spruzzarlo sui capelli: lo sapeva anche Diogene che il profumo si sprigiona verso l’alto. E quando siamo tristi, eccitati, euforici, malinconici lasciamolo comunicare al mondo dal nostro profumo. Lui può. Lo sappiamo noi fruitori ed anche gli artisti, interpreti delle nostre esigenze, gusti ed anche allergie!?

Sì, perché se siete allergici al contatto sulla pelle del profumo ma, proprio, non ci volete rinunciare, allora, che l’Eva del Terzo millennio consideri pure l’interno delle borse come una bomboletta cui far toilette; e che l’Adamo promuova quale sua nuova arma la fragranza odorosa sparsa sul pomo di un bastone o il manico dell’ombrello.


Il settore moda investe sempre di più nella realizzazione dei profumi ed ogni stilista possiede la sua linea, che presenta con mega feste o con testimonial d’eccezione, basti pensare a Nicole Kidman per il mitico Chanel n.5, a Bejoncè per True Star di Tommy Hilfiger.
La vera novità, capace di offrire una sensazione di benessere, senza spendere una fortuna? Recatevi al supermercato sotto casa e comprate una confezione di borotalco Roberts!

La sua fragranza ricorda l’infanzia, l’odore di pulito che contraddistingue i bambini e la sua formula, un misto di gelsomino, ylang-ylang, segreta come tutti i prodotti di successo, ha conquistato anche le attrici più note che lo incoronano nuovo accessorio di bellezza.

Rende la pelle liscia, profumata senza coprirne l’odore naturale, e se prima si usava solo per i bambini adesso lo usano donne e uomini e, oramai, si trova non solo nella classica versione di talco ma anche come deodorante, bagnoschiuma, shampoo.

Per ogni tipo di donna e uomo c’è un’essenza a contraddistinguerci: così una donna che si senta estremamente femminile, attratta dalla miscela di orchidee, violette e rose può optare per J’adore di Christian Dior nella sua elegante confezione dorata che resta impressa anche per lo spot pubblicitario animato da una modella che si immerge in una vasca d’oro; per chi si senta una star allora il suo profumo è Cinema di Yves Saint Laurent che già dalla sua brillante bottiglia riesce a far immaginare un futuro sfavillante con voi al centro della scena; se invece sognate la frenetica vita newyorkese per voi c’è 5th Avenue five di Elisabeth Arden un misto di gelsomino, mughetto che vi accompagnerà per tutta la notte.

Qualsiasi donna o uomo vi sentiate scegliete la fragranza che fa per voi economica, costosa, o super pubblicizzata, non importa ma senza dimenticare che la scelta di una fragranza è data anche dal nostro carattere: muschio, garofano e tuberosa per i sofisticati e fascinosi; mughetto, lillà e lavanda per i più vivaci e dinamici; note di caprifoglio per sollecitare l’intelligenza; felce e cumarina per chi ama l’aria aperta; acacia per i moschetti; verbena per i perfettini e mai confondersi con i flaconi unisex. L’uomo che non deve scegliere? Può optare per tabacco e spezie del Mediterraneo unite al bergamotto.

E ricordate che se il quando del profumo si perde nella notte dei tempi, il come non è un dettaglio da considerare frivolo: si può, anzi deve, scegliere a seconda delle occasioni. E allora, per la sera sì ad un profumo ricco di spezie, ambre e muschi; per il mattino, invece, sono da preferire note verdi e fiorite con punti agrumati. Sempre che, dopo aver seguito l’esempio unisex di spalmarsi il corpo con unguenti aromatici, non vogliate scegliere di profumare anche le vostre case e perfino i vostri cani. Tempi che cambiano? No, era in uso già nell’antica Roma! Semplicemente: “de gustibus non est disputandum”, sui gusti non si deve discutere…

E se è vero che seguire un profumo nel vento è come andare dietro la scia polverosa di una stella nel cielo; e che lungo e complicato è il cammino che deve compiere la corolla di un fiore prima di trasformarsi in ciò che Shakespeare definiva “un liquido prigioniero rinchiuso fra mura di cristallo”, beh, è altrettanto vero che non c’è niente di più bello che lasciare al vostro passaggio una scia di mistero e sensualità...


(15/06/2007)