Da quando ho superato l’età dei cartoni animati sono entrata in quella cerchia di anime che non ha un grande feeling con il tubo catodico…non che non abbia almeno un apparecchio televisivo in casa, no, ne ho anche due… ma sono divenuti soprattutto dei soprammobili… Ogni tanto quando mi capita di interfacciarmi con la TV mi ritrovo a fare uno zapping ininterrotto, guidato da una compulsiva frenesia nella speranza di scovare qualcosa di interessante e magari culturalmente educativo. Il più delle volte la spengo e ripiego su un DVD o su un libro, che si rivela un compagno sempre fedele. Ma tutto ciò mi lascia spesso una sensazione di tristezza, che mi porta a pensare.
La televisione è uno dei mezzi più potenti di comunicazione ed informazione. Non esiste quasi nessuno che non accenda almeno una volta al giorno la TV. Si può tranquillamente affermare che ai giorni nostri abbia soppiantato i cari amati nonni e in molti casi funge da baby sitter. Sono infatti principalmente i giovanissimi e gli adolescenti i quali passano la maggior parte del loro tempo di fronte alla televisione.
Senza nessuno che li guidi e li consigli la futura generazione che cresce si ritrova a rimbecillirsi dai troppi reality e talk show che coprono oramai il 70% delle programmazioni giornaliere. Si perché se buttiamo un occhio possibilmente critico sui programmi mediaset, anche se la televisione pubblica sta seguendo senza vergogna, ci rendiamo conto che dalle nove di mattina fino a notte inoltrata si da spazio solamente a telenovele, talk show, serie televisive invasive e reality. Per poter vedere un documentario o un programma costruttivo bisogna sintonizzarsi sui canali satellitari o attendere i pochi programmi che alle volte Rai Tre si permette di proporre. Figuriamoci se poi volessimo mai trovare qualcosa che tratti di ambiente o ecologia! Utopia!!!
Il problema principale però non è tanto l’arco di tempo che questi programmi occupano in televisione, ma il contenuto che propongono. Vallette perfettamente truccate e vestite (rigorosamente da marche famose), calciatori che divengono modelli di prodotti altamente cancerogeni, scontri e litigi continui nei reality, per non parlare della pubblicità di automobili, detersivi o giocattoli, tutto ciò 24 ore su 24 martella il nostro cervello senza sosta, trasformandoli in stili di vita da adottare.
Allora perché stupirsi se la Terra si sta ribellando, se aumentano i rifiuti, se non siamo più capaci di farci una passeggiata a piedi o metterci per due giorni di seguito lo stesso maglione?
Fatto è che fa comodo tenerci disinformati ed ignoranti. Sono poco coloro i quali nascono con una sensibilità forte verso il sociale. Per i più essa si sviluppa grazie all’educazione impartita dai genitori, dai nonni e dalla scuola. Ma quando tutto ciò manca e l’unico dialogo è quello con i personaggi televisivi, allora come biasimare un giovane che riconosce nell’auto e nel jeans firmato il valore principale della sua esistenza?
Sembra retorica, ma il sistema che ci governa è sbagliato e sibillino. Ci pensate alla catastrofe economica che seguirebbe se in televisione si proiettassero continuamente campagne esplicative sui danni causati alla pelle o ai polmoni da questo o quel prodotto? O se si facesse capire che più si consuma e più la nostra terra e i nostri mari si riempiono di rifiuti tossici? O se non è indispensabile avere tre auto per famiglia? Come farebbero le Aziende e lo Stato ad andare avanti se noi non comprassimo più o ci limitassimo ad acquistare il necessario?
Basterebbe inserire nella casa del Grande Fratello tante pattumiere della raccolta differenziata, introdurre più pubblicità educative e magari modificare i contenuti dei talk show. Purtroppo i pochi programmi intelligenti sono condotti spesso in modo catastrofico e utilizzano un linguaggio aulico e poco semplice per molti. Ciò induce il telespettatore a cambiare canale per distrarsi e alleggerirsi la giornata, facendo aumentare l’audience di quei programmi osceni che aiutano a non pensare.
Allora cosa fare? Non è facile per tutti. Per noi che abbiamo coscienza del problema e sentiamo forte il dramma dell’ecologia la risposta è semplice. Non abbiamo bisogno di guardare la TV e se lo facciamo non ci ipnotizziamo e sentiamo poi forte il desiderio di comprare l’ultimo modello di auto o cellulare in commercio per farci accettare. Sappiamo che ci sono altre fonti di informazione e soprattutto adottiamo degli stili di vita che ci rendono consapevoli che esiste una Terra che ci ospita e che dobbiamo innanzitutto amare e rispettare. E allora dobbiamo essere proprio noi che attraverso due chiacchiere genuine dobbiamo cercare di trasmettere questi valori, magari discutendo il più possibile su come la TV sia ogni giorno più inguardabile… e magari facendo calare gli ascolti, si indurrà i vertici a stravolgere i programmi televisivi.
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