BUONE NOTIZIE PER I CANI
E'stata modificata l'Ordinanza Sirchia. Le razze a rischio sono state ridotte da 92 a 18. Soddisfazione da parte delle associazioni animaliste. Che plaudono alla modifica, ma ne criticano ancora alcune parti. Vediamo quali.
di Daniel Tarozzi
L'ordinanza Sirchia, che tanto aveva fatto discutere la scorsa estate, è stata modificata. I pitbull, i rotweiller e le altre razze a "rischio" non sono più definite "potenzialmente pericolose", ma a rischio di maggiore aggressività. Le parole, in questi casi, hanno una rilevanza fondamentale e il cambiamento avutosi in questo anno rappresenta un passo avanti per gli amanti degli animali. Questi cani, infatti, non sono più considerati pericolosi di per sé, ma solo pericolosi se addestrati come tali.

Saranno vietati qualsiasi operazione di selezione o incrocio tra razze di cani per svilupparne l'aggressività, la somministrazione ai cani di sostanze dopanti, oltre al già citato divieto di addestramento al fine di aumentare l'aggressività dei cani dei pit bull e delle altre 17 razze individuate.
Altra novità della nuova ordinanza, che sarà pubblicata nei prossimi giorni in Gazzetta Ufficiale, riguarda l'obbligo per i proprietari di applicare ai cani "la museruola o il guinzaglio" quando si trovano nelle vie o in altro luogo aperto al pubblico (finora era obbligatorio l'uso contestuale di entrambi gli oggetti). Museruola e guinzaglio devono essere applicati nel caso in cui si conducano i cani nei locali pubblici e sui mezzi pubblici di trasporto.

Secondo gli "Animalisti Italiani" l'obbligo di museruola o guinzaglio sarebbe pleonastico perché già già previsto dal Regolamento di Polizia veterinaria del 1954.

In ogni caso, è un bel passo avanti rispetto alle legge dello scorso anno.



Ma gli "Animalisti Italiani" non sono soddisfatti. Presentiamo le loro argomentazioni riproponendo il loro comunicato stampa:

Grazie alla partecipazione degli Animalisti Italiani e della FNOVI e AMVI nella Commissione Randagismo, istituita per decreto dal Ministro della Salute, alcune modifiche apportate all’Ordinanza sono state accolte positivamente.

“Pur non condividendo il principio di fondo dell’Ordinanza”- dichiara Ilaria Ferri Direttore settore cattività e ambiente marino dell’ associazione Animalisti Italiani - “cogliamo la volontà di modificare in parte la vecchia ordinanza.

Innanzitutto non appare più la dicitura: “cani potenzialmente pericolosi”, ma si parla di cani “a rischio di maggiore aggressività”. La definizione di cane “potenzialmente pericoloso” si basa su a-scientifiche asserzioni perché la “pericolosità” di razze o tipologie canine non può essere individuata né aprioristicamente né genericamente. E’ necessario inoltre distinguere tra aggressività e pericolosità perché non necessariamente la prima sfocia nella seconda.

In ogni caso, difficilmente l’Ordinanza sarà un efficace strumento atto ad impedire il riproporsi delle aggressioni perché anche il nuovo testo non considera le cause che inducono pericolose reazioni da parte della specie canina. Non emerge, quindi, la volontà di affrontare concretamente le problematiche relative al precoce allontanamento dei cuccioli dalla madre, alla regolamentazione del mercato degli animali, al mancato riconoscimento delle loro esigenze socio-etologiche e alla corretta relazione tra uomo e cane: cause principali, queste, da considerare come importanti elementi scatenanti delle aggressioni. A tale scopo abbiamo redatto una proposta di legge: “Norme per il possesso responsabile della specie canina e per la prevenzione delle aggressioni”, con la collaborazione della Fnovi e del Sisca e dell’esperto cinologo Dott. Pierantoni, presentata dall’On. Luana Zanella. Ritengo che sia molto più efficace prevenire piuttosto che reprimere!

L’Ordinanza, ancora una volta, presenta delle sbavature nella lista in allegato delle “razze canine e loro incroci a rischio di maggiore aggressività”. Innanzi tutto i pit-bull non sono una razza né un incrocio delle suddette, ma una tipologia canina, non essendo infatti riconosciuti come razza dalla Federazione Cinologica Internazionale. Per pit bull forse il legislatore intendeva l’American pit-bull, per pit-bull mastiff un incrocio tra un pit-bull e un mastiff (bull mastiff, tibetan mastiff, spanish mastiff etc.), per pit-bull terrier forse si intendeva l’American pit-bull terrier. E l’American staffordshire terrier, il bull terrier, il bull mastiff e lo staffordshire bull terrier, che fine hanno fatto?


Per quanto riguarda l’obbligo dell’assicurazione a carico dei proprietari delle 18 razze a maggior rischio di aggressività e dei loro incroci, ne appare tecnicamente difficoltoso l’adempimento: chi e con quale modalità sarà in grado di stabilire la percentuale genetica di appartenenza ad una o all’altra razza o tipologia canina? Dall’anno scorso ad oggi, inoltre, l’obbligo dell’assicurazione non solo non ha impedito nuovi episodi di aggressione, ma allo stato attuale non esistono polizze specifiche predisposte dalle compagnie assicuratrici. L’unico effetto rilevabile con certezza che tale obbligo ha prodotto, è stato invece l’incremento vertiginoso degli abbandoni.

In base di quali principi scientifici e motivazioni, poi, il Consiglio superiore di Sanità, ha stabilito che proprio queste 18 razze o tipologie canine, rispetto alle precedenti 92 sono “a rischio di maggiore aggressività”, resta un arcano mistero. Non sarà che gli allevatori, visto il forte decremento delle vendite e l’ interesse economico da tutelare abbiano premuto per una riduzione della lista ?

Insomma, c’è ancora molta strada da fare per far si che vengano rispettati i reciproci diritti al fine di raggiungere un’auspicabile, serena e pacifica convivenza, tra esseri umani e animali.”

Animalisti Italiani: 06.23232569 – 339.3366435 – ufficiostampa@animalisti.it - www.animalisti.it



(12/09/2004)