INTRIGO A BERLINO
TITOLO ORIGINALE: The Good German REGIA: Steven Soderberg CON: George Clooney, Cate Blanchett, Tobey Maguire USA 2006 DURATA: 120 minuti GENERE: Noir VOTO: 7.5 DATA DI USCITA: 2 marzo 2007
di Andrea Boretti
Un cronista dell’esercito americano viene mandato a Berlino appena dopo la fine della seconda guerra mondiale per seguire i trattati di pace. Il suo scopo personale è però ben diverso, ovvero ritrovare la bella Lena, sua amante di tanti anni prima proprio a Berlino.

Intrigo berlinese è un tuffo nel passato. Anzitutto perché tratta un periodo ormai lontano, ma forse non abbastanza, in secondo luogo perché ci presenta un Soderberg cinefilo che non conoscevamo. Il regista, nel film, ricostruisce alla perfezione lo stile e la messa in scena delle pellicole che nei primi anni ’50 raccontavano proprio questo tipo di storie. L’illusione estetica è perfetta, al punto da far pensare che l’autore abbia usato per girare una vecchia macchina da presa.

E così anche i tre protagonsti, il giornalista George Clooney, la teutonica Cate Blanchett e lo spider-autista Tobey Maguire sembrano tre sopravvisuti ad un tempo ormai lontano, quello di un post-guerra che ha segnato per sempre anima e corpo di chi ha vissuto in quei tragici anni. Blanchett in particolare pare la reincarnazione di Marlene Dietrich, che ammette di aver studiato a fondo su consiglio del regista per scegliere come interpretare il personaggio. Dobbiamo confermare che il risultato è impeccabile: fredda, austera, lasciva e corrotta al punto giusto.

Ma Intrigo berlinese è molto di più di quello che lascia ad intendere a prima vista. La descrizione degli intrighi e dei sotterfugi che vengono descritti fa sì che il film si affianchi a quella schiera di titoli che in questin anni ci stanno raccontando la nostra società e il nostro mondo attraverso la narrazione delle sue origini e della sua storia. Pensiamo in questo senso a Bobby di Emilio Estevez e a Good Night and Good Luck dello stesso Clooney.

La storia con la “S” maiuscola che questi film ci raccontano è, come anche Soderberg ci fa notare, una storia in Bianco e Nero, e non solo nella scelta filmica. Un storia con tante luci, che conosciamo, ma anche tante ombre fatte di intrighi, delitti, corruzione e interessi dei quali troppo spesso si preferisce o si preferirebbe non parlare.

Così i personaggi che compaiono sullo schermo risentono anch’essi di questa doppiezza. Il giornalista, la ragazza tedesca e il giovane autista mostrano anche loro un duplice volto di volta in volta, buono, caritatevole e innamorato oppure crudele, corrotto e debole. Proprio come gli uomini che in quei giorni tristi forgiarono il “nuovo mondo”.
In bianco e nero.


(14/03/2007)