Un tempo era marzo il mese più pazzo dell'anno, in cui si alternavano gli ultimi attacchi dell'inverno, le prime avvisaglie della primavera, e soprattutto piogge, pioggerelle e acquazzoni.
Quest'anno si può dire che “marzo” sia stato onnipresente per tutto questo strano inverno, e se ne sono accorti anche gli stilisti, che sono riusciti a vendere ben pochi piumini e cappotti. Ecco perché, in questa fine di febbraio, le vetrine sono già pronte ad accogliere gli strumenti per affrontare il meteo sempre più incerto: tutti ai posti di combattimento con impermeabili e trench di vario peso, stivali sempre più spiritosi, ombrelli che diventano icone di stile.
Per la primavera la farà da padrone uno dei capi più classici: il trench, già onnipresente nei negozi più amici del portafoglio (Zara e H&M su tutti), ma anche, magari rivisitato, nelle boutique più prestigiose. È e sarà sempre una scelta azzeccata il classico modello nelle varie tonalità del beige e del cammello, con grossi bottoni, ampi revers e cintura in vita: così lo propongono un po' tutti, per tutti i gusti e per tutte le tasche, da Burberry a Benetton. Così versatile che può contribuire a uno stile casual come a uno più chic, e che dona a tutte, alle dive come a chi lo userà tutti i giorni per andare in ufficio. Se invece si vuole osare e sedurre, Stefanel opta per un rosso abbagliante grazie alla scelta del vinile, altro tessuto waterproof che si è visto molto questo inverno e continuerà a farla da padrone fin quando il caldo non si farà sentire. Mango, Marc Jacobs e Fornarina si sbizzarriscono con i colori pastello.
Capitolo ombrelli: intramontabile Burberry con la sua fantasia più classica; pratici, essenziali e formato borsetta gli ombrellini dai colori vivaci di Benetton; glamour e lussuosi gli ombrelli di Pasotti, che propone perfino un modello tempestato di cristalli swarovski. La palma del più estroso però va di diritto – c'era da aspettarselo – a Jean Paul Gautier, la cui colleizione è un trionfo di lacci, ruches e piume di struzzo che riecheggiano la belle époque.
E infine, le calzature: se è vero che gli stilisti si spingono a proporre sandali aperti e dai tacchi vertiginosi anche d'inverno, è anche vero che al di fuori delle passerelle le donne tendono a evitare il congelamento delle estremità e il rischio di rovinare a terra per colpa del suolo sdrucciolevole.
Gli stilisti sanno anche questo: e da un po' di tempo i vecchi stivali di gomma, quelli che lasciavano gli armadi solo per affrontare le peggiori tempeste, sono diventati un capo completamente rivisitato, tanto che vien quasi voglia di pregare per una pioggerellina anche mite, pur di poterli sfoggiare.
Pirelli è senz'altro il re della gomma, e non poteva non proporre modelli supertecnologici; Pucci ha rivestito anche le intramontabili galosce con i suoi colori e le sue forme sinuose; Regina Regis si sbizzarrisce con infinite fantasie e con uno spiritoso modello dotato di “rain meter” per misurare il livello dell'acqua.
|
|