ALTA MODA ROMA: NEW ROMANTIC CYBORG GUARDAROBE
Un inno alla contaminazione e alla femminilità ritrovata la collezione primavera/estate di Susanna Liso per le Tartarughe.
di Barbara Molinario
“Partendo dalla definizione di circuito come percorso in cui la corrente può circolare senza interruzione e dalla definizione di tracciato in cui il punto di partenza e di arrivo coincidono, l’idea coreografica è di una performance in cui gli abiti si susseguono, scorrono, prendono una direzione circolare, come sostenuti da una corrente. Domina la passerella una istallazione scenografica rigorosa costituita da un totem di schermi e da sei porte che delimitano il confine tra lo schema predefinito e l’affermazione dell’Io. Lo spettatore scopre il gioco della trasformazione anche attraverso la scomposizione dell’immagine femminile che appare nei video in un percorso continuo senza interruzione, come in un circuito elettrico, in cui gli elementi tecnologici ritrovano una diversa essenza acquisendo una dimensione differente e divertita, in un alternarsi tra gesto funzionale e meccanico e gesto del quotidiano, rotondo e tridimensionale, più emotivo e pertanto più comunicativo e più vero.” Queste le parole della stilista Susanna Liso per descrivere la sua nuova collezione primavera/estate.

Linee morbide che accarezzano il corpo per i mini abiti in seta dalle fantasie vichy o dai pois colorati e tonalità del grigio. Ispirate al periodo più ribelle della nostra storia contemporanea, gli anni ’70, le tute da lavoro reinterpretate, trasportate in sartoria ed impreziosite di tagli sartoriali con inserti di rose grigie in tessuto gobelin. Le gambe si scoprono, i pantaloni si accorciano fino a diventare short. Ispirati alle donne operaie degli anni ’60 gli abiti grembiule, essenziali, nei toni del verde, rosa e grigio, e dalle fantasie di righe e quadri.
I tessuti utilizzati sono sete e lini spalmati.

Per gli abiti da sera la stilista si è lasciata ammaliare da macropaillettes fittissime su mini abiti.

Il quadro è completato da improbabili fili elettrici intrecciati ai polsi ed alla vita, sulla testa antenne paraboliche, come borsetta un vecchio mangiadischi.


(08/02/2007)