Le fogge dell’antico Egitto hanno influenzato Raffaella Curiel in questa collezione per la prossima Primavera/Estate. La folgorazione è arrivata durante la rappresentazione dell’Aida al Teatro la Scala lo scorso anno. La stilista si dice “coinvolta e vinta da una straordinaria emozione”, e dalle sue creazioni traspare sicuramente. Gli abiti sono molto influenzati anche dall’amore per Roma, che conquistò quelle terre e ne fu influenzata dagli usi e dai costumi, fino a fondere le due culture e creare uno stile unico, come ci dice la stilista: “nei corsi e ricorsi dei secoli, tutte le fusioni fra le civiltà di Oriente e di Occidente hanno prodotto bellezze estetiche ineguagliabili, anche allora, penso, si arrivò a una perfezione quasi divina ed irresistibile”.
Nei tailleur si rispetta la silhouette femminile, evidenziando il seno, la vita e i fianchi.
Le giacche hanno spalle naturali, non completamente destrutturate, il busto leggermente segnato per poi accarezzare i fianchi. Le combinazioni di tessuti diversi, i tagli in sbieco, gli inserti, lo trasformano in un passepartout per ogni occasione, che si può indossare dal mattino alla sera.
Gli abiti hanno bustini molto piccoli appoggiati su gonne fasciate a tagli sbiechi, ad incastri, a lame sovrapposte, a drappeggi, dalla lunghezza appena sopra al ginocchio.
Non mancano i ricami, fatti di nastrini e soutaches intrecciati tra loro.
Per il giorno i tessuti sono sete-cotone abbinati a composé ricamati, che ricordano molto la tecnica del tombolo. Pizzi macramé, gonne drappeggiate, a corolla e che appaiono come nuvole di seta leggerissima.
Per la sera la classica crepe di seta, cady, ma soprattutto mousselines, organza in tinta unita, jacquard o stampate.
La pallette dei colori comprende molto bianco e nero, il ritorno del blu marine, il peau d’ange fino ad arrivare all’arancio, l’acquamarina, al bluette.
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