A Milano, finite le sfilate, una è la certezza: l’uomo vuole rinnovarsi, stupire piacere ma, soprattutto, piacersi. Tante sono state le tendenze emerse in passerella. Per esempio? Che tranne poche lodevoli eccezioni, i pantaloni normali sembrano banditi, fra modelli alla zuava, cavalli bassi, ghette e sperimentazioni varie. Persino un tradizionalista come Pignatelli si è lanciato nel modello con ginocchiere e stivale anche se si tratta di giocatori di polo…
Altra indiscussa certezza: i tessuti tecnologici e gli abiti con bagliori metallici abbinati a giacche, pullover e maglioni di nylon. Di rigore il nero, per il giorno e per la sera, da fascinoso, bel tenebroso o, sulla passerella di John Richmond diabolico e vampiresco, visto che la sua decorazione preferita è il teschio.
Ma la moda è anche spettacolo: da Meschino, bretelle e cravatte non sono che un effetto ottico, come la camicia da smoking, il gilet e gli abiti con le cuciture sartoriali disegnate. Una moda per un uomo ironico e romantico che non ha paura di indossare (o osare…?) un cappotto rosso o un papillon, nè di metter il suo cuore in bella vista (rosso su maglioncino nero o su camicia bianca), perché l’amore per lui è al primo posto.
Perfetto per Cortina o gli chalet del sud Tirolo, è l’uomo di Gucci, cappellino di pelle e spilla di piume di gallo Cedrone, maglione dolce vita. Montgomery e giubbotto di pelle. Ai piedi scarponcini da montagna con i lacci e giacche di maglia. Di rigore, per la sera, un abito di velluto o la giacca smoking di persiano con collo, naturalmente, di visone.
L’ultimo giorno dell’Alta moda ha rilanciato uno stile classico e portabile, ispirato a divi di Hollywood. Volete saper come si costruisce un successo di mercato, augurandosi ovviamente che il pubblico lo decreti come tale? Si prende un mito come l’attore Steve Mcqueen e si rieditano le giacche e gli abiti che indossava nei suoi film più di successo. Una vera operazione di marketing, quella della Belstaff, che ha riprodotto la sahariana originale indossata dall’attore, acquistata a 34 mila dollari a Los Angeles! Ma anche Valentino Rossi ha ceduto alla tentazione. Il motociclista ha prestato la sua immagine ad Imatra, una griffe destinata a un pubblico giovanile e ispirata a un altro mito, Jim Morrison.
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Anche Hoogan punta sullo scrittore Jack Kerouac, un mito della vip generation degli anni ’60, interpretando l’uomo in giro per il mondo con la tracolla, la giacca di pelle e gli scarponcini con i lacci. Ed è in viaggio anche l’uomo di Trussardi che, per esprimere meglio il concetto, presenta i suoi modelli su un tapisroulante fra trolley, cartelle e 24 ore, a riprova che sono gli accessori a far lievitare i fatturati.
E visto che non c’è niente di più pratico della sahariana, per un uomo costretto a spostamenti continui, Fay la propone in velluto lavato, idrorepellente con ampie tasche a soffietto.
Praticità, comfort e tecnologia applicata alla moda, l’ultima proposta di Monclair è il piumino vitaminico in nylon laccato e intarsi a contrasto. Tecnologia anche sulla passerella di Calvin Klein che propone cardigan e giacche impacchettate nel pvc, forse per creare una barriera al freddo.
Mentre Gaetano Navarra, la neve che non c’è la crea con la bomboletta spray, spruzzando pantaloni, trench, maglioni e giacche. Una trovata divertente come il cappuccio da Polo Nord (immaginate un eschimese per intenderci!) e guanti da falconiere.
Gran finale di moda e spettacolo per il debutto di Lilang, il primo marchio cinese che arriva in Italia. Danzatori e modelli, in abiti rossi e gialli, verdi, neri ispirati ai guerrieri di terracotta di Xian. La Cina è sempre più vicina.
Quanto ai consigli da dare ai signori che vogliono sapere cosa andrà di moda il prossimo inverno, si vocifera di un’alternanza tra due classici: il bianco o il nero.
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