Lo spettacolo, dal titolo “Jeff Mills/Buster Keaton/Fritz Lang Cinemix” prevedeva - secondo il sito del festival e il pieghevole a disposizione a teatro – un singolare mix tra cinema muto e sound elettronico: una colonna sonora originale composta per i due capolavori “Three Ages” (1923) di Buster Keaton e “Metropolis” (1926) di Fritz Lang, eseguita dal vivo dal dj di Detroit.
Fin dall’inizio le cose non si sono svolte come da programma. Entrato Mills in scena, pubblico di appassionati in delirio, viene proiettato sul grande schermo un montaggio di immagini che hanno più o meno a che fare con la trance di alcuni rituali africani, accompagnate dalla sua musica elettronica. Sarà il suo modo di presentarsi prima di entrare nel vivo dello spettacolo – pensiamo tutti.
Fatto sta che questa “presentazione” non finisce più, supera abbondantemente la mezz’ora di tempo. Terminata questa parte, Mills esce bruscamente di scena, quasi senza aspettare gli applausi dei suoi fans, fin lì comunque soddisfatti del suo lavoro.
Altrettanto bruscamente rientra, si mette davanti al suo tavolo di mixaggio ipertecnologico per accompagnare col suo sound moderno i filmati di Buster Keaton, che finalmente compaiono sullo schermo.
Primo interrogativo: dov’è il capolavoro del muto degli anni ’20? In realtà viene proiettato un montaggio sincopato (dello stesso dj che è anche vj) di sole due-tre scene del film, rimescolate a ripetizione, effettate da dissolvenze, contrasti, solarizzazioni. Ebbene, questa è un’operazione che può piacere o no, ma è il montaggio del video a piegarsi alla musica di Mills: non vendetela come se sia stato Mills a creare una “nuova colonna sonora originale” per le nostre amate pellicole!
Tutto ciò ha la durata di appena una decina di minuti. Dopodiché, ecco un’altra brusca uscita di scena di Mills, che quasi neanche rivolge lo sguardo agli spettatori, prima di lasciare il palco. Ma questa volta, con sorpresa di tutti, lo lascia definitivamente!
A nulla valgono le rimostranze del pubblico e gli applausi, presto trasformati in fischi al suono di “Buffone!” e “Ridateci i soldi!”. Nessuno accenna a lasciare il teatro, in attesa di spiegazioni. Lo staff dell’Auditorium, imbarazzatissimo, replica che una cosa del genere non era mai accaduta, che Mills ha abbandonato la sala senza avvisare gli organizzatori, lasciando detto unicamente che il suo “cambiamento di programma” è stato dettato da una precisa “scelta artistica”.
Può un regista interrompere a metà “Romeo e Giulietta” o “Edipo re” per scelta artistica?
La scaletta non è stata rispettata né completata. Persino il titolo dello spettacolo è stato disatteso: del film “Metropolis”, e quindi di Fritz Lang, neanche l’ombra!
Oggi il Romaeuropa Festival - che di quanto accaduto non ha nessuna colpa - sta consultando gli avvocati per sapere come ci si comporta in questi casi e se ci si può rivalere in qualche modo sull’artista che ha svolto uno spettacolo tutto suo.
Noi, oltre che in attesa di avere il rimborso del biglietto, ci auguriamo che il divino Mills esca di scena definitivamente dai teatri della Capitale, come ha fatto ieri dal palco dell’Auditorium, e che, qualora dovesse tornare, venga snobbato anche dai suoi fan più affezionati. I divi non vanno coccolati!
Jeff Mills/Buster Keaton/Fritz Lang
Cinemix
Romaeuropa Festival 2006
Roma, Auditorium Parco della Musica
3 dicembre 2006-12-04
Per le rimostranze: 800 705525
Per gli insulti: mills@axisrecords.com
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