Giovanni Battista Piranesi (Venezia 1720-Roma 1778) è sempre stato descritto come uno degli artisti del ‘700 più pienamente romantici, un visionario che dietro i paesaggi dipinge le ombre. Le trova fra le rovine, fra i palazzi, i vicoli di una Roma eterna ed in trasformazione.
Nell’antico Porto di Ripetta, oggi invisibile, si nasconde un periodo storico che racchiude anche i precedenti, dissolvendoli nelle sue innumerevoli vedute ritratte dal grande incisore. Nelle matrici di rame si nascondono i sogni cesellati da Piranesi che, anche su una superficie così riflettente, rimandano a zone più o meno buie, scorgendo appena segni stilizzati e precisi. Le linee passano dal chiaro allo scuro, attraverso i grigi, e sembrano attraversate da veli di magnetismo che fanno trasalire lo sguardo. I dettagli di Piranesi colpiscono per la loro umana possanza, i pochi uomini ritratti sono rappresentati nelle loro limitazioni, al contrario dei bei palazzi che invece li racchiudono e li proteggono.
Il bello trascendentale di Piranesi si manifesta sia nelle rovine sia nella perfezione di Piazza Navona, la Basilica di San Pietro, il Pantheon e l’ondata di chiese imponenti che rivaleggiano con il Colosseo stesso. La collezione di 135 vedute che Piranesi ha inciso in circa 30 anni riproducono un ciclo completo della sua vita e sono il generoso prestito dei Duchi di Wellington. Attraverso queste vedute a volte nemmeno riusciamo a riconoscere la Roma attuale.
Ce ne parla uno dei due curatori, Mario Bevilacqua: “Piranesi nelle sue vedute dipinge una Roma nel pieno del suo splendore, un cantiere aperto sulle grandi opere civiche, a cominciare dalla splendida Fontana di Trevi, iniziata proprio negli anni ’30 del Settecento.”
Purtroppo questo grande artista e intellettuale attento al senso della storia, ha visto sfumare il suo sogno più intimo, quello di riuscire a costruire lui stesso come architetto. In queste vedute è insito anche il suo senso di fallimento per un progetto impossibile, che a volte si illumina di una luce trascendente fra le rovine. Ed è fra le rovine che la Roma paleo-cristiana acquista spessore, come nella Grande mappa di Villa Adriana o nei templi di Giove Tonante, di Minerva Medica e nel Foro di Nerva.
La proiezione di una accuratissima visita virtuale all’interno delle opere di Piranesi è offerta al visitatore, che può soffermarsi da vicino su ogni particolare. E’ inoltre presente il pregevole modello di Nicola Salvi (Roma, 1697- 1751) per Fontana di Trevi in legno e gesso.
INFO
14 novembre – 25 febbraio
Via del Corso 320, Roma
Tutti i giorni 10-20 (chiuso il lunedì, il 25 dicembre ed il 1° gennaio 2007)
06-6795564 meetinart@yahoo.it
Biglietti: intero € 7,50 ; ridotto € 5; scuole € 3,50
Curatori: Mario bevilacqua e Mario Gori Sassoli
Catalogo: Editoriale Artemide
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