ANPLAGGHED AL CINEMA
TITOLO ORIGINALE: Anplagghed al cinema REGIA CINEMATOGRAFICA: Rinaldo Gasperi REGIA TEATRALE: Arturo Brachetti CON: Aldo Baglio, Giacomo Poretti, Giovanni Storti, e Silvana Fallisi ITALIA 2006 DURATA:100 min GENERE: spettacolo teatrale VOTO FILM: n.g. VOTO SPETTACOLO TEATRALE: 7 DATA DI USCITA: 24 novembre 2006
di Daniel Tarozzi
Quello che sta per uscire nelle sale non è un film. È la trasposizione su schermo cinematografico di uno spettacolo teatrale di Aldo, Giovanni e Giacomo. E come tale va visto e giudicato.

Si spengono le luci in sala, si illumina lo schermo e, all’interno di esso, compaiono in ordine sparso Aldo, Giovanni, Giacomo e Silvana Fallisi, tutti vestiti come i protagonisti di Star Trek. Si muovono su un palco teatrale che vorrebbe rappresentare un ipotetico pianeta extraterrestre. Lo sketch non è particolarmente divertente e strappa a stento qualche sorriso. Ma niente paura, è solo un’introduzione. Dopo pochi minuti i nostri eroi decidono di relazionarsi agli alieni che popolano il pianeta (il pubblico della sala teatrale, ripreso sullo schermo e di cui escono dagli altoparlanti del cinema gli applausi) e di mostrargli un po’ della cultura umana. E inizia lo spettacolo.

Una serie di immagini in stile videogame (che durante la tournee teatrale venivano proiettate su uno schermo posto sul palco) nella versione cinematografica vanno a tutto schermo e ci conducono all’interno di questa periferia immaginaria, negli angoli della quale i nostri eroi interpretano di volta in volta diversi personaggi.

Abbiamo quindi dei veri e propri sketch, più o meno esilaranti, che si susseguono sullo schermo. Le risate sono continue, anche se non vengono proposte gag particolarmente innovative. Abbiamo il vigile Giacomo che multa il cittadino Giovanni invece di arrestare il ladro Aldo. Abbiamo il nonno Giacomo che osserva un preoccupato Giovanni accingersi a saltare dal trentesimo piano di un palazzo, legato ad una corda e preparato dall’istruttore poco credibile Aldo. E così via.

La sensazione è che lo spettacolo teatrale sia stato veramente divertente anche se non particolarmente originale. Quanto al “film”, la sensazione trasmessa è strana. Se, infatti, da un lato difficilmente si riesce a smettere di ridere, dall’altro si guarda spesso l’orologio, chiedendosi quanto manca.

Non sappiamo se ciò accada a causa dell’inusualità dell’esperienza (il teatro al cinema, senza alcuna finzione cinematografica a giustificarlo), se a causa di un ritmo che seppur elevato, resta per tutto il film costante, senza picchi che risveglino l’attenzione, o se a causa di una semplice giornata storta di chi scrive.

In ogni caso, sarà il pubblico a decretare il successo o il fallimento di questa esperienza.

L’importante, quando ci si reca in sala, è sapere che quello che si sta andando a vedere non è un film, ma uno spettacolo teatrale.


(24/11/2006)