D Quali sono i gas serra più dannosi e da dove provengono?
R Sicuramente il gas serra più pericoloso di tutti è l’anidride carbonica. Prodotta dalla combustione dei combustibili fossili. Si ottiene, per esempio, quando bruciamo petrolio o quando utilizziamo elettricità prodotta bruciando carbone o quando bruciamo il gas naturale. In tutte queste situazioni emaniamo nell’aria enormi quantità di anidride carbonica. E’ sorprendente vedere la quantità di CO2 liberata nell’aria da queste attività. Fate conto che il carbone è quasi carbonio allo stato puro. Per cui quando si brucia un atomo di carbonio si combina con diversi atomi di ossigeno, dando vita a grosse molecole. Se si brucia una tonnellata di carbonio, ecco che si dà origine a 3,7 tonnellate di Anidride carbonica. Quindi partendo da una piccolo atomo, si è arrivati a enormi quantità di molecole di anidride carbonica.
Il secondo gas serra più pericoloso è il metano. Il metano è la componente principale del gas naturale. Fortunatamente la quantità di metano che sono state liberate nell’atmosfera nell’ultimo decennio non sono cresciute in cifre esorbitanti e questo perché paradossalmente il riscaldamento del globo ha prosciugato degli acquitrini in cui viene prodotto il metano.
D Non ci sono ancora normative che vietano il proliferare delle centrali a carbone o che intervenga a limitarne i danni? Quante ce ne sono al momento in Italia?
R Non so di preciso i numeri relativi all’Italia. Ma so per certo che il numero di queste centrali negli ultimi anni è cresciuto. Questo perché negli anni 80 l’Italia ha preso una decisione molto importante. Infatti, tentando di eliminare tute le centrali nucleari, non ha pensato di introdurre altre fonti di energia rinnovabile. In tal senso non è stata lungimirante, da un lato, infatti ha bandito il nucleare, dall’altra non ha creato risorse energetiche alternative al carbone. Questo l’ha fatta ripiombare nella dipendenza dal carbone, che acquista peraltro a prezzi altissimi. E’ stata una mossa incomprensibile, infatti, con il clima che ha l’Italia potrebbe utilizzare tranquillamente energia solare. L’Italia dovrebbe completamente ripensare il suo sistema di produzione di elettricità, le migliori soluzioni sono i pannelli solari (Solar Hot Water), l’energia eolica, idroelettrica, e magari l’energia nucleare.
Facendo due passi per Milano sono rimasto colpito dalla quantità di negozi con scarpe e vestiti bellissimi, e guardando i prezzi mi sono reso conto che un paio di scarpe particolarmente care hanno lo stesso prezzo di un sistema di riscaldamento dell’acqua a fonte solare (Solar Hot Water). Sarebbe bellissimo se i nuovi status symbol per le persone non fossero più un paio di belle scarpe, ma avere un sistema di riscaldamento sostenibile; che per le nuove generazioni i nuovi status symbol fossero qualcosa che fa bene al pianeta invece di distruggerlo…
D Quanto tempo ci mettono i gas serra a dissolversi nell’aria?
R Il 56% di tutti i gas serra che abbiamo prodotto ad esempio stamattina facendoci la doccia, il caffé ecc rimarrà nell’atmosfera per almeno un secolo. E durante questo secolo tali gas non avranno fatto altro che riscaldare la superficie e quindi determinare una serie di problemi non solo per noi, ma anche per i nostri figli. Ecco io non voglio lasciare questo tipo di eredità ai nostri figli, ma vorrei lasciare loro un mondo pulito.
D Se da oggi in poi ci mettessimo veramente a rispettare i limiti, entro quanto riusciremmo a marginare il problema inquinamento e mutamento del clima e a risolverlo?
R Non è facile rispondere a questa domanda. Il sistema, infatti, è complesso. In linea di massima ci vorrà più o meno un secolo per stabilizzare nuovamente l’atmosfera.
D Nel suo libro ha intitolato un capitolo Le porte del tempo. Cosa intende con questo termine?
R Indico porte del tempo i momenti in cui i sistemi climatici del nostro pianeta iniziano a riorganizzarsi. Per fare un esempio, pensiamo a quando appoggiamo il dito sull’interruttore della luce e che, cominciando a premere, non succede nulla, finché all’improvviso, facendo clic, si accende la luce. Così avviene anche per la porta del tempo: il riscaldamento aumenta a poco a poco, creando pressione, ma senza grandi effetti visibili, fino a quando a un certo punto la situazione climatica cambia drasticamente. Purtroppo delle porte del tempo ci si accorge solo in maniera retrospettiva, in quanto il clima è molto variabile e si ha bisogno di molto tempo per capire se alcuni anni prima c’è stata o meno una porta del tempo. Personalmente credo che tra un paio di anni guarderemo - purtroppo - al 2005 come a una di queste porte. In quanto è nel 2005 che si sono verificate enormi trasformazioni a livello della calotta polare artica. C’è stata, inoltre, una stagione degli uragani estremamente forte, con picchi che mai si erano visti a livello globale (vedi Katrina). Il fatto è che questi cambiamenti sono comunque relativamente piccoli confronto ai cambianti cui assisteremo quando la calotta polare artica si sarà sciolta del tutto. Allora sì che vedremo trasformazioni ben peggiori.
D E’ possibile sapere tra quanto potrà avvenire lo scioglimento della calotta polare artica se non facciamo nulla?
R Purtroppo in questo senso la previsione non è difficile: le stime ci fanno valutare che lo scioglimento totale della calotta polare artica nel periodo estivo avverrà nell’arco di 5 /15 anni. In tal senso scomparirà la copertura di giaccio della Groenlandia e questo farà innalzare il livello dei mari di 6/7 metri.
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Se tutto ciò avverrà, improvvisamente molte città costiere verranno sommerse, 500.000.000 di persone saranno senza tetto, molti porti e aeroporti (a livello del mare) diverranno inutilizzabili. Ci saranno enormi distruzioni e centinaia di milioni di rifugiati. Oggi l’Europa è spaventata dall’immigrazione di poche migliaia di africani, immaginate cosa potrà succedere nello scenario da me dipinto: tutti correranno a difendere il loro orticello.
Io sono un evoluzionista, per me l’uomo non è un angelo caduto dal cielo, bensì una scimmia che ragiona. Se pensiamo, quindi, alla disponibilità di armi nucleari, ci aspetta un’era buia, in cui le peggiori armi verranno utilizzate per difendere le poche risorse rimaste.
Capisco che ciò che sto dicendo può sembrare estremo, esagerato. Ma non più di tanto se pensiamo a cosa successe l’ultima volta che avvenne lo scioglimento dei ghiacciai, 15.000 anni fa: il livello del mare è salito di 120 metri…lascio solo pensare…
D Nessuno se ne sta ancora rendendo conto.
R Ecco perché ho passato gli ultimi mesi a girare il mondo e a parlare con persone di diverso tipo.
Magari ci vorranno 5 anni, magari 20, nessuno può dirlo con certezza, ma tutti siamo d’accordo che lo scioglimento dei ghiacciai è una cosa che avverrà e anche presto.
Ciò che veramente importa è ciò che facciamo oggi…
D A questo proposito, quali sono le energie alternative più consigliabili?
R Io penso che nessuna di queste tecnologie avrà il monopolio totale, sono propenso a pensare, invece, a un mix di tutte queste tecnologie. Una delle più efficaci è il Solar Hot Water. E’ un sistema con coperture nere che intrappolano la luce solare e intrappolano l’acqua. Grazie alle vostre condizioni climatiche agevolate, tutti in Italia potrebbero avere queste attrezzature poco costose, invece, paradossalmente le conoscono in pochi.
L’energia eolica rappresenta attualmente il 10% della produzione di energia in Italia. In questo caso la situazione è più problematica, in quanto il vento non soffia sempre, per cui la griglia di torri eoliche dovrebbe essere vasta e ciò potrebbe rappresentare un problema. Poi c’è il fotovoltaico che sono i pannelli solari, che producono direttamente elettricità, ma funzionano soltanto nelle giornata assolate.
Insomma, non è facile soddisfare tutte le esigenze energetiche di un Paese. Sicuramente, in vista del pericoloso mutamento climatico imminente, il carbone è assolutamente da bandire. Siamo in emergenza. In questa ottica, anche il gas naturale, in quanto meno inquinante del carbone, è già preferibile, risulta essere una buona alternativa.
Infine ci sono l’energia nucleare e l’energia geotermica; questa ultima ha una tecnologia ancora abbastanza immatura, per cui non è prevedibile che venga utilizzata su vasta scala, almeno al momento.
Proprio per questi motivi, credo che per molti paesi sia meglio rivolgersi all’energia nucleare. Lo dico in maniera riluttante, perché conosco benissimo i rischi che vi sono legati, ma, nello stato di cose in cui ci troviamo ora, è addirittura meno grave dell’usare il carbone.
D In Francia l’emissione globale di inquinamento è inferiore rispetto all’Italia, dal momento che produce e utilizza energia nucleare?
R Non ho le cifre precise, però se si andasse a calcolare l’inquinamento complessivo, causato dal trasporto, dall’energia usata a scopi residenziali, oppure del metano, penso che le emissioni francesi siano inferiori rispetto a quelle dell’Italia. Senza dubbio lo sono per quanto riguarda l’energia utilizzata a scopo residenziale, in quanto dipende dall’energia nucleare. nnon dimentichiamoci che la Francia vende energia prodotta dal nucleare.
Le centrali nucleari non sono altro che un sistema un po’ complesso e un po’ più pericoloso che ci permette di fare bollire l’acqua, non è altro che un complicato bollitore d’acqua.
Quando questo bollitore d’acqua viene acceso produce una quantità di elettricità che rimane sempre stabile e costante nel tempo. Il problema del nucleare, però è che non ci permette di conservare l’energia prodotta. Per questo se è difficile conservare l’energia prodotta, dobbiamo cominciare a pensare di utilizzare l’energia in modo più efficiente. Dobbiamo utilizzare un decimo dell’elettricità che oggi consumiamo. Ad esempio, esistono lampadine che fanno risparmiare da sei a sette volte, e così anche alcuni elettrodomestici, non bisogna mai lasciare i nostri elettrodomestici in stand by, togliamo sempre la spina. Bisogna essere vigili.
A casa mia ho solo il sistema fotovoltaico e questo ha implicato che tutta la mia famiglia ha imparato ad essere vigile, in quanto tutti noi sappiamo che nelle batterie caricate c’è soltanto una data quantità di energia e di quella non possiamo usare.
Nessuno, quindi, si dimentica mai la luce accesa e il nostro frigorifero nuovo me lo sono fatto arrivare dalla Norvegia, in quanto è quello che in assoluto che consuma meno.
Infine niente phon, che, avendo un sistema a resistenza, consuma moltissimo.
D Sempre relativamente all’energia nucleare, non è troppo pericolosa rispetto ai benefici?
R Io penso che la consapevolezza circa i cambiamenti climatici rappresenti una sfida non solo per politici, ma per la popolazione e per gli stessi ambientalisti. In quanto implica una riconsiderazione di opinioni prese e battaglie in merito. Per esempio anche io per lungo tempo della mia vita sono stato un forte oppositore dell’utilizzo dell’energia nucleare, fino a che non mi sono reso conto in prima persona dell’impellenza e gravità dei problemi che avevamo di fronte. Per cui sono stato costretto, in un certo modo, a cambiare opinione circa il nucleare.
Certo il nucleare pota con sé alcuni rischi e pericoli, prima fra tutti il problema della proliferazione di armi nucleari. Però detto questo, penso che il nucleare rappresenti la soluzione meno “brutta” al momento. Io stesso sono il primo a dire: “magari ci fosse un’alternativa”. Per ora purtroppo è il minore di tutti i mali, essendo la situazione molto più grave.
D Vi sono interessi politici ed economici che impediscono la diffusione della teconologia diciamo “alternativa”?
R Si, sicuramente è così. Ovviamente dal punto di vista economico è molto più conveniente per le aziende produttrici pubbliche, come l’Enel ecc, distribuire energia, invece che vendere una sola volta il mezzo per prodursela da soli, come potrebbe essere nel caso di pannelli solari…Questo certamente è un problema, ma credo che non sia insormontabile.
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