PERVERSIONI SESSUALI A CHICAGO
"Perversioni sessuali a Chicago", di David Mamet, sceneggiatore di film cult come "Il postino suona sempre due volte", "Il verdetto" e "Gli intoccabili", debutta in prima nazionale, dal 10 al 22 ottobre al Teatro Litta di Milano.
di Damiano Cristilli
«Perversioni sessuali a Chicago» è stato scritto nel 1974 quando l'America era in piena rivoluzione sessuale, rappresentato a New York nel 1975 e riadattato nel 1986 per il grande schermo in «A proposito della notte scorsa», diretto da Edward Zwick con Rob Lowe e una giovane Demi Moore in un film divertente, provocatorio e ironico sulle relazioni negli anni ’80.

La scena, che si sviluppa verticalmente, è illuminata spesso in controluce, quasi una metafora delle skyline metropolitane. La città è Chicago, ma potrebbe essere qualsiasi altra metropoli dei nostri giorni.

Qui si muovono i quattro personaggi della pièce intrecciando le loro storie tra conversazioni più o meno esplicite, momenti d’umorismo, varie incomprensioni, scene di solitudine, di infelicità, di gelosia, di litigi, di letto. Conversazioni vuote e inutili che rivelano desideri illusori più indotti dai media in cui non viene lasciato spazio a confessioni intime.

Ma questo in realtà è lo scopo del teatro di Mamet: occuparsi delle relazioni tra persone, approfondire i misteri della vita e del sesso rappresentandone tutte le contraddizioni.

L’atmosfera è resa dalla colonna sonora e dagli ambienti di scena: bar per single, uffici governativi, spiagge e appartamenti vari resi efficacemente da una scena mobile e da un ritmo a cut, tipico della costruzione cinematografica, come se davanti a noi avessimo delle scene che si aprono e si chiudono con lo stesso linguaggio del montaggio video.

L’America raccontata da Mamet è una realtà incapace di comunicare e di amare, dove i rapporti si consumano rapidamente senza nemmeno il rammarico della sconfitta. Una realtà sempre più ubriaca di televisione che nasconde dietro l’ironia dissacrante delle conversazioni quotidiane una condizione desolata e disarmante. Il sesso, anzi il solo parlare di sesso diviene l’unica perversione possibile, “le parole sono un modo per sopravvivere, per resistere come lo possono essere l’alcool o la televisione”.


(16/10/2006)