Per chi ama la genuinità della commedia di stampo dialettale ed in particolare quella della tradizione napoletana, che trae la sua forza dalle caratterizzazioni estremizzate delle tante contraddizioni locali, questo è un appuntamento da non trascurare assolutamente.
Il testo Madama quatte solde, un’opera in due atti, sembra venir fuori dalla penna del De Filippo meno introspettivo, alla Non ti pago per intenderci, e far parte di quella schiera di commedie leggere che coinvolge i meccanismi di un’intera famiglia, variegata nei suoi componenti e sempre con qualche zona oscura al suo interno, che viene sdrammatizzata a mò di farsa.
In realtà quest’opera è frutto del lavoro di uno dei molti artigiani della tradizione napoletana, Gaetano Di Maio, autore di tante commedie tra cui questa, scritta con la collaborazione di Nino Masiello.
Il testo faceva parte del repertorio di un famoso teatro napoletano, il Sannazzaro, gestito negli anni settanta, periodo in cui Madama quatte solde fu scritta, dall’attrice Luisa Conte.
Gli eventi che si susseguono sulla scena muovono da un’onorevole menzogna, la dinamica dei fatti di cui i figli della famiglia Saponara sono a conoscenza, infatti, non corrisponde a ciò che è realmente accaduto.
E’ da quest’ignoranza che scaturisce il divertente equivoco che, con la complicità di Emilia-Madame quatte solde e del fratello Michele, sarà chiarito solamente alla fine e che porterà ad un comico caos all’insegna del tutti contro tutti.
Un parapiglia che lascia con il sorriso in bocca, così come tutta la commedia, ma che a freddo torna alla mente, meno comicamente, come una presaga metafora della reale attualità napoletana.
La compagnia di attori è ben assortita ed intorno alla brava e buffa Marina Confalone agiscono diversi attori, tra cui segnaliamo l’esperto Gianfelice Imparato, regista della commedia, e le ottime macchiette impersonate da Nando Paone e da Francesco Procopio.
La regia di un attore come Imparato si vede nella direzione della compagnia perché assicura una buona fluidità di movimenti nello spazio del palcoscenico adibito a salotto, una giustapposizione di tempi d’entrata e d’uscita dalla scena, una interazione di battute così ben coordinata da non far abbassare mai il ritmo dialogico della commedia.
Anche le espressive reazioni di chi è sullo sfondo, o decentrato rispetto all’azione momentanea, contribuiscono a tenere costante il coinvolgimento che la grottesca atmosfera dello spettacolo esercita sullo spettatore.
Divertente l’accumularsi delle gag tra la famiglia Saponara e gli ospiti che si susseguono nella camera da pranzo: soprattutto l’improbabile scambio d’opinioni sulla Divina Commedia che vede protagonisti, su uno dei due divani, Emilia e suo fratello e, sull’altro, la famiglia dell’amico imprenditore.
Il confronto è ridicolo ed imbarazzante tra le due famiglie con estrazioni culturali differenti, che però alla lunga sembrano avere comportamenti ed intenzioni simili. Il tirare a campare con tutta l’arte dell’arrangiarsi, da parte dei personaggi della commedia, e gli errori grammaticali di Emilia fanno il resto.
Luogo: Teatro Vittoria, Piazza S.Maria Liberatrice, 10 (Testaccio)
Quando: dal 3 al 22 Ottobre
Info: 065781960 / 065740170
Inizio spettacoli: dal martedì al sabato ore 21- mercoledì 11 ottobre ore 17 e ore 21- domenica ore 17.30
Orario botteghino: dal martedì al sabato dalle 10 alle 19 – lunedì dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 - domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16
Costo biglietto: Platea 22; balconata 17; ridotto platea 14; ridotto balconata 12. I prezzi ridotti si applicano alle persone con età superiore ai 65 anni e inferiore ai 26 o ai possessori di Bibliocard; Gocard; CRAL e Associazioni convenzionate + prevendita di 1 euro.
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