LA PUPA E IL SECCHIONE. LA RIVINCITA DEI NERDS
Il nuovo reality tra stupore e ignoranza.
di Andrea Cacia
Alzi la mano chi, almeno tra gli unde 20, non si è imbattuto una volta nel nuovo programma di Italia Uno “La pupa e il secchione ”, il comedy show in onda dal 21 settembre, in prima serata.

Alzino la mano coloro che non hanno sentito parlare di questo nuovo format: statistiche alla mano risulta essere sempre più seguito da milioni di italiani…ma le mani alzate sono sempre di meno.

Condotto da Enrico Papi e Federica Panicucci, in poco tempo sembra aver scalato la classifica dei reality più visti.

Il segreto del crescente successo sembra risiedere nell’apparente originalità degli autori che cerca di far “convivere” due mondi opposti: da un lato la ragazza “bellissima”, dalle “curve al posto giusto”, con un curriculum modesto; dall’altro uomini esperti di astrofisica, di matematica, poeti o latinisti, alcuni mai stati fidanzati o addirittura mai baciati, privi di sex-appeal, che il successo con le donne lo ottengono usando l’intelligenza.

La scommessa più grande della trasmissione è formare delle coppie, unendo i concorrenti fin dalla prima puntata quasi tutti contro la loro volontà, facendoli giocare insieme, sottoponendoli a prove di intelligenza in stile giochi senza frontiere, per evitare l’eliminazione.

Ma sorge un dubbio. L’obiettivo dichiarato è forse farli innamorare e far capire a questa società che è possibile la relazione tra due poli antitetici, farci ricredere sul concetto di bellezza, perché non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace? O forse semplicemente farci ridere? Forse questa ultima è l’opzione migliore.

Per riuscirci, pupe e secchioni sono stati “rinchiusi” in una villa, ogni coppia in una camera matrimoniale in cui, tutte le sere, dormiranno insieme.
Risultato: i timidi “boys”, di fronte a questa situazione nuova e mai vissuta prima, provano disagio e forse la presenza di telecamere non li aiuta.

Se il reality piace, lo si deve all’imbarazzo dei secchioni, al loro comportamento spontaneo e alla loro imbranataggine, al fatto che le pupe poco si sposano con il loro modus vivendi. E piace anche pensare che la società possa rivalutare la categoria dei secchioni, contribuendo a darne visibilità e fama. La società oggi, di contro, valorizza quei modelli che rispecchiano l’uomo-donna-pupa, che vuole apparire e dà importanza alla sua fisicità. Ma nelle persone normali all’armonia delle forme si aggiunge un equilibrio mente-corpo, che non sembra risiedere in buona parte di queste pupe (non sapere le tabelline non significa non avere cervello, ma averlo e non farne uso…ma che sia poi vero che non le sanno o stanno recitando, questo non possiamo saperlo).

Tale equilibrio sembra possederlo invece il secchione, campione di simpatia, di autoironia e acculturato quanto basta per vivere nel mondo.
Chi ha cultura (non gossippara!) possiede fascino e seduce: la seduzione (condurre a sé) risiede nelle parole e nell’arte oratoria, non nel fisico, e i milioni di italiani che guardano questo comedy show, sono stati sedotti dai vari Monti, Rampinelli, Congedo, Del Monte, Pace, forieri di una cultura solida e di sferzante ironia, che hanno espresso con sincerità il proprio io sensibile.

Il reality in questione, inoltre, ha una forte componente maschilista; attenzione però a non cadere nella generalizzazione. Le donne non sono tutte pupe e nemmeno tutti gli uomini sono secchioni: le parti si possono anche invertire oppure può esistere la coppia pupo-pupa, secchione-secchiona. Basta accettarsi come si è, cercando di migliorarsi ed essendo veri.
Ci sorge, però, ancora un dubbio: fino a che punto questo programma è vero? Infatti le prime puntate, talvolta pesanti e banali, hanno mostrato un’ignoranza forse troppo elevata nelle protagoniste. Che fingano?

La cosa certa è che, qualora vi fosse un seguito della trasmissione, gli autori avranno una sfida impossibile da vincere: trovare ragazze meno colte per la prossima edizione!


(03/10/2006)