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IMPERATORI SOTTO INCHIESTA. SERE D'ESTATE IN GIALLO...
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Alla Basilica di Massenzio a Roma, Corrado Augias, “giallista doc”, conduce inchieste da brivido…
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di Donatella Cerulli
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Dopo il successo riscosso lo scorso anno ai Mercati di Traiano a Roma, è tornata a grande richiesta la rassegna Imperatori alla Sbarra, ideato da Corrado Augias e Vladimiro Polchi, che dal 17 al 28 luglio farà risuonare echi di storia romana fra le antiche mura della Basilica di Massenzio.
Due grandi imperatori romani, Caio Giulio Cesare e Lucio Domizio Enobarbo, detto Nerone, le cui vite controverse accendono da sempre la curiosità e l’immaginazione di milioni di persone, vengono sottoposti ad un vero e proprio processo con capi di imputazione, presidente di tribunale, corte, accusa, difesa e testimoni. Una giuria popolare composta da 13 persone scelte ogni sera tra il pubblico avrà il “duro” compito di emettere nei confronti dell’imputato un verdetto di innocenza o di colpevolezza.
La rassegna è stata inaugurata il 17 luglio con Processo a Giulio Cesare – Anatomia di un Omicidio che vanta un cast eccezionale costituito da Corrado Augias, Urbano Barberini, Paolo Bonacelli, Benedetta Buccellato, Andrea Giordana. La regia è affidata a Giorgio Ferrara. Interventi degli storici Luciano Canfora e Andrea Giardina. Musiche originali di Alessandro Nidi.
Sul banco degli imputati, Caio Giulio Cesare
Nato a Roma il 12 luglio del 100 a.C., Caio Giulio Cesare è figlio di una delle più antiche famiglie patrizie romane, la gens Giulia, discendente da Iulio, figlio di Enea e nipote di Venere. Tanto è stato scritto e rappresentato, in ogni epoca, su questo grande uomo di stato, stratega e combattente, ma anche abilissimo uomo di comunicazione, valente scrittore ed oratore eloquente. E molti sono gli interrogativi che ci si è posti su questo importante personaggio storico e sulla sua tragica fine.
Lo spettacolo affronta in maniera assolutamente originale, il tema affascinante della controversa figura di Cesare, della sua straordinaria apparizione nella storia di Roma e del mondo, delle mille battaglie condotte per terra e per mare, dalla fredda Inghilterra ai deserti africani, la sua parabola dalla gloria assoluta alla morte violenta.
Un uomo grande e virtuoso, padrone onnipotente di Roma e del mondo, che si trova però solo ad affrontare il tradimento e la morte. E ad attirare ulteriormente l’attenzione su uno dei personaggi più famosi della storia basterebbe pensare che nessuno dei suoi assassini gli sopravvisse per più di tre anni e nessuno di essi morì per cause naturali.
I capi di imputazione a suo carico sono molto gravi: genocidio nei confronti degli Elvezi, dei Galli e dei Germani, corruzione ed attentato alla Repubblica romana. L’esito del processo non è però scontato o prevedibile in quanto il tribunale non è una farsa, ma un procedimento legale in tutta regola.
I testi dello spettacolo sono tratti da autori classici quali Cesare, Cicerone, Svetonio, Plutarco, da brani dell’opera di William Shakesperare e da interventi di Ettore Paratore, Luciano Canfora, Max Gallo e Giuseppe Zecchini.
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Dal 24 al 28 luglio sarà possibile assistere invece all’inedito spettacolo Processo a Nerone – Le confessioni di Agrippina che vede protagonista una straordinaria Adriana Asti, accompagnata sulla scena da attori importanti come Paolo Bonacelli, Ludovico Fremont, Luisa Ranieri, Carlo Simoni, e Jean Sorel. In occasione della prima replica del 24 luglio sarà presente anche Corrado Augias nel ruolo del Presidente del tribunale.
Musiche originali composte e dirette da Marcello Panni eseguite dal vivo dall’ensemble Trombe di Risonanza.
Sul banco degli imputati, Lucio Domizio Enobarbo, detto Nerone
“Nerone morì nel suo trentaduesimo anno d’età, il giorno stesso in cui, un tempo, aveva fatto morire Ottavia, sua moglie, e la pubblica esultanza fu così grande, che i plebei corsero per tutta la città coi berretti di feltro sulla testa”. (Svetonio, “Le vite dei dodici Cesari, libro VI).
Roma, 60 d.C., ottocentesimo anno dalla fondazione della città, ab Urbe condita.
Roma, metropoli di un milione di abitanti, cuore dello smisurato dominio romano.
A metà del I secolo d.C., l’Impero copre la maggior parte del mondo conosciuto: dalla Britannia sud-orientale all’Africa magrebina ed egizia; dalla Lusitania alla Cappadocia e giù fino ai remoti deserti della Siria.
Nerone, nato il 15 dicembre del 37 d.C. ad Anzio, divenne imperatore a soli 17 anni.
Le accuse, sono gravi e terribili.
Omicidio: l’assassinio della madre Agrippina, della moglie Ottavia, del fratello d’adozione Britannico, del precettore Seneca. Corruzione dei costumi: la sua sessualità era iperbolica e malata. Incendio doloso: ha appiccato il fuoco sul sacro suolo di Roma. Persecuzione dei cristiani.
Ma Nerone fu anche il princeps che garantì 14 anni di pace e prosperità all’Impero. Cultore di tutte le arti, amante del bel canto e della recitazione. Autore di una vera rivoluzione culturale che portò nella ruvida società romana gli stili di vita colti e civilizzati dell’Ellenismo.
Nerone non era un sanguinario, detestava le guerre, gli spettacoli cruenti, la violenza, le esecuzioni capitali. A lui seguì il caos. Una madre violenta, un precettore opprimente, volevano fare di lui uno strumento, relegarlo a una perenne minorità, condizionato in ogni scelta.
Nerone preferì farsi trastullo dei propri sogni, scegliere da sé le proprie illusioni.
Quest’anno ben 1200 persone a sera avranno la possibilità di assistere gratuitamente agli eventi. Proprio per il grande afflusso di pubblico riscontrato nella passata edizione, è stata infatti scelta la Basilica di Massenzio come sede delle rappresentazioni: uno spettacolo nello spettacolo che in queste calde sere d’estate incanta chi ha desiderio di far “divertire” anche la mente.
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(25/07/2006)
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