Il nostro paese ha sempre vantato una tradizione culturale di tutto rispetto: le nostre radici affondano nel mondo latino, dove poeti come Seneca e Catullo hanno lasciato ampia testimonianza del loro passaggio…e ora come teniamo alto il buon nome della nostra tradizione culturale costruita nei secoli?
Che cos’è la cultura oggi?
A questa domanda l’irriverente Antonio Ricci ha risposto con il suo ultimo programma dal titolo provocatorio CULTURA MODERNA per l’appunto.
6 concorrenti si sfidano in rocambolesche performances (che ricordano “la corrida”) per aggiudicarsi un tot di punti grazie ai quali formulare una serie di domande volte a indovinare un misterioso personaggio.
Alla fine della puntata in base agli indizi raccolti e alle ipotesi sul personaggio…ne verrà svelata l’identità e i partecipanti potranno vincere fino a mezzo milione di euro.
La sigla, cantata dal Gabibbo, intona una provocatoria: “ci vuole cu cu cultura...”
Ma è questa la cultura al giorno d’oggi??
“E’ naturale ammirare più le cose nuove che le cose grandi” sosteneva Seneca…ma così mi pare troppo.
Ricci lancia una provocazione: avere un quadro completo del panorama televisivo odierno, conoscere perfettamente starlettine e personaggi protagonisti della cronaca mondana e dei rotocalchi di gossip...è questa la cultura dell’italiano medio?
Eppure dai sondaggi, la maggior parte delle volte, emerge che il telespettatore vorrebbe una televisione più colta, più impegnata, meno spazzatura..peccato poi che i dati auditel smentiscano a pieno queste affermazioni “alte”.
Con un audience di più di 4 milioni di spettatori, cultura moderna sta affermandosi con prepotenza come “programma dell’estate”.
Forse tornati a casa la sera dopo una stressante e frenetica giornata lavorativa abbiamo bisogno di qualcosa che ci faccia divertire e staccare la spina, permettendoci di non pensare più!
Ma non chiamiamola CULTURA MODERNA vi prego.
Cosa potrebbe pensare un bambino? Per esser colti è necessario conoscere a memoria le riviste che legge la mamma dal parrucchiere?
E i nostri illustri antenati? Dante, Manzoni, Montale? Si rivolterebbero nella tomba!
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