Il 13 Giugno 2006, il produttore esecutivo del telefilm drammatico “Lost”, ha presentato alla stampa romana, la nuova stagione del serial americano vincitore di un Emmy e di un Golden Gloge.
Rispondendo alle domande poste dai giornalisti, Damon Lindelof, racconta di se e della creazione, insieme all’acclamato regista J.J. Abrams, di Lost, fiction che segue le vicende di un gruppo di sopravvissuti, che dopo lo schianto dell’aereo su cui viaggiavano, si trovano abbandonati su un’isola deserta ed ostile.
Parlando di sé, lo sceneggiatore racconta: ”…Ho sempre voluto essere uno scrittore. Ricordo che quando ero piccolo amavo vedere la tv. I mie genitori non erano d’accordo sul fatto che io vedessi così tanti film e telefilm durante la giornata e per questo, spesso mi punivano. Posso dire di aver passato la maggior parte della mia infanzia guardando la televisione, n’ero completamente affascinato. I film che più mi piacciono sono lo Squalo, che ho visto la bellezza di sessanta volte, I predatori dell’Arca Perduta e fiction Come Miami Vice e The Visitors. E’ il cinema d’azione la mia vera passione.
Nella creazione e nella scrittura del soggetto di Lost ho scelto di raccontare un’avventura, l’avventura di un gruppo di uomini calati nel nulla di un’isola deserta. La parola Lost significa perduto, una parola carica di mistero che esprime uno stato fisico e psichico ben preciso, ovvero la sconfitta e la disperazione. Nel telefilm si parla di persone che hanno un passato misterioso e che per sopravvivere, devono fidarsi gli uni egli altri. In questo senso il serial coinvolge lo spettatore perché simboleggia il bisogno umano di fidarsi di qualcuno. Nessuno può vivere da solo.”
Alla domanda se il telefilm è stato pensato per aver un riscontro commerciale e di vendita così alto, Demon Lindelof afferma: ”In realtà il successo di Lost ancora mi sorprende. Io e J.J. Abrams, il regista, volevamo realizzare una serie televisiva per l’ABC senza avere la presunzione di fare un lavoro esageratamente spettacolare. Il nostro intento era quello di raccontare storie nel miglior modo possibile. Siamo perciò riusciti a creare una puntata pilota per la ABC completamente inverosimile e molto costosa, incentrata sulle vicende dei sopravvissuti ad un disastro aereo nel Sud del Pacifico. Il successo planetario di Lost, anche fuori della sfera americana, ci sorprende e ci gratifica ogni giorno di più. Sono contento che il telefilm piaccia e allo stesso tempo sono contento di sapere che ci sono persone disinteressate alla vicenda dei naufraghi, mi interessa capire le loro motivazioni, le loro critiche. Credo sia importante per uno scrittore. Scrivere un film significa vederlo scena dopo scena nella mente, significa crederci davvero.”
Laureato alla scuola di cinema di NYU’s, Tisch School of the Arts, Damon Lindelof ha prodotto e scritto una serie di fiction per la tv prima di approdare al progetto di Lost. Ora è alla sua terza stagione firmandone anche la produzione.
“Se devo dare un consiglio a tutti quelli che vogliono scrivere per il cinema” continua lo sceneggiatore “posso dire con fermezza che la cosa più importante è l’onesta di scrivere la tua verità, la tua visione della vita. Nella mia carriera ho buttato via una serie infinita di sceneggiature e ne butterò delle altre. Quando scrivo i dialoghi di Lost so già che la prima versione verrà cestinata. Questo è il bello dello sceneggiatore, inventare ricominciando da capo.”
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