TITOLO ORIGINALE: Ask the dust
REGIA: Robert Towne
CON: Colin Farrell, Salma Hayek, Eileen Atkins, Dion Basco, Jeremy Crutchley, Rob Brown,
USA 2006
DISTRIBUZIONE: Moviemax
DURATA: 77’
GENERE: drammatico
VOTO: 8
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Arturo Bandini (Colin Farrell) è uno scrittore squattrinato che vive nella Los Angeles degli anni trenta. Un giorno lo scrittore incontra Camilla Lopez (Salma Hayek), una sensuale cameriera messicana che spera di riuscire a sposare un americano benestante per poter riscattare le sue umili origini.
Il film di Robert Towne, già autore di Chicago, è tratto dal romanzo di Jonh Fante “Chiedi alla polvere”, titolo che richiama alla mente le strade impolverate della California e il colore rosso della terra dell’Est.
La storia è quella dell’amore tormentato tra Arturo e Camilla, due immigranti in cerca di fortuna nella città degli angeli, una Los Angeles anni trenta che vive di ricordi, aspirazioni, delusioni, tormenti, ma anche di passioni e di desideri. Chiedi alla polvere è un film sentimentale che si avvale del sostegno di bravi attori come l’irlandese Colin Farrell e la messicana Salma Hayek, entrambi preziosi alla scorrevolezza narrativa e visiva della pellicola di Towne.
Tra le polveri del deserto e gli odori del mare e del vento, la città di Los Angeles è il luogo dell’incontro amoroso tra Arturo e la bella Camilla, una donna dal temperamento esplosivo e molto abile nel tener sotto controllo i propri sentimenti. Il personaggio di Camilla è infatti ispirato a una donna realmente esistita e amata da John Fante, tanto che lo scrittore si fece tatuare sulla pelle il suo numero di telefono.
L’amore passionale e illogico che è raccontato nel film acquista valore e identità nella posizione territoriale di riferimento. La pellicola, diretta da uno degli sceneggiatori più apprezzati di Hollywood, autore tra gli altri del famoso trattamento di Chinatown, rappresenta il contatto diretto con il mondo attraverso la messa in scena di una Los Angeles innamorata, procreatrice delle diversità razziale ma anche vittima di profonde lacerazioni etniche, meta illusoria di grandi sognatori.
Un film che sembra puntare sulla centralità dei personaggi e su una fotografia che si caratterizza per l’utilizzo costante di sfumature color terra d’ombra bruciata, le quali contribuisco a creare quella atmosfera calda e seducente del suolo battuto delle strade del Middle West.
Il film è stato girato con eleganza e sensibilità registica. La macchina da presa, infatti, è continuamente alla ricerca di frammenti d’immagine che evidenziano la vulnerabilità dei sentimenti nei monologhi e nelle parti recitate a due.
In ultima analisi il film di Robert Towne si impone autonomamente per stile e carattere, un film intenso e letterario a metà strada tra la commedia e il dramma, che ha il merito di interpreta l’amore come polvere rossa dell’Est.
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