La mostra “Renè Magritte. L’impero delle luci”, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como, rappresentato da Sergio Gaddi - in collaborazione con la fondazione Magritte di Bruxelles e i Musèes Royaux des Beaux Arts del Belgio, con il contributo di Poste Italiane, Vodafone e Bayer - sarà l’ultima occasione per ammirare in Italia le opere dell’artista prima della loro definitiva collocazione nel Museo di Magritte di Bruxelles.
L’esposizione, che presenta alcune delle opere più conosciute del maestro belga, prende vita attraverso quel senso illusionistico proprio dell’artista e della sua visione creativa. Il punto di partenza dell’arte di Magritte è la sua innata capacità di percepire l’universo onirico che ci circonda; gli oggetti vengono ricavati dalla realtà per essere deformati e spostati da un senso di appartenenza all’altro.
Il surrealismo di Magritte nasce dal bisogno dell’artista di dare immagine al pensiero. Nei suoi dipinti, che evidenziano una raffinata tecnica grafica e pittorica - con una particolare attenzione alla stesura pulita del colore sulla tela - la figura umana viene intesa come mezzo di comunicazione tra le periferiche di uscita e di entrata, tra l’interno e l’esterno, tra ciò che la realtà rappresenta sottoforma di accostamento e metamorfosi, nel tentativo di svelare i taciti misteri dell’universo.
Attraverso una pittura fredda e distaccata, il pittore esprime le inquietudini circa l’umana esistenza e la sua irrequieta attività cognitiva. Quella di Magritte non è una pittura dei sensi e delle pulsioni viscerali, è una pittura intellettiva, filosofica, per alcuni versi astratta e metafisica. Sono le strutture del pensiero e le sue connessioni con la realtà ad essere rappresentate nelle opere dell’artista, come immagini silenziose e prive di movimento.
La mostra di Villa Olmo presenta alcune delle opere più importanti di Magritte, tra le quali spiccano per tecnica e colore L’impero delle luci, La buona fede e Le chiavi dei sogni, una composizione divisa in quattro scomparti occupati da una borsa, un coltello, una foglia e una spugna. Singoli oggetti proiettati all’interno di una realtà “altra”, assurda. Sono ottanta le opere in esposizione, tra le quali sessanta dipinti a olio e venti tra disegni e lettere illustrate (ricordiamo che l’artista per anni lavorò come disegnatore di carta da parati).
All’interno della mostra vi è poi una sezione dedicata all’artista fotografo. Tra il 1928 e il 1955 Magritte scatta una serie di fotografie relative alla sua vita privata, una collezione che testimonia l’assoluta trasversalità dell’artista nella disciplina artistica.
Sergio Gaddi, Assessore alla Cultura del Comune di Como, parlando dell’importanza della mostra afferma:”…La grande mostra di Como è frutto di relazioni strettissime con la comunità scientifica internazionale. La cultura è l’identità stessa del nostro paese.”
INFO
Villa Olmo Como
Tel. 031 252352
magritte@comune.como.it
Orari:
martedì, mercoledì e giovedì 9.00 – 20.00;
venerdì, sabato e domenica 9.00 – 20.00;
Lunedì chiuso
|
|