Un album nuovo dal sapore antico, Calypsos è un affresco sulla realtà che varia e che si fa sempre più dura e, allo stesso tempo, romantica.
Il titolo lascia intendere che l’amore insieme ai suoi risvolti più tristi e difficili sono al centro della nuova opera del cantautore romano. La dea Calipso difatti è colei che salva Ulisse e che, pur innamorata, per ordine di Zeus deve lasciarlo libero, perdendolo per sempre.
Francesco De Gregori ha voluto donare al suo ultimo lavoro artistico nove nuovi brani, nove canzoni che racchiudono ognuna una storia d’amore di grande passione.
Il primo brano, “Cardiologia”, emoziona per i suoi suoni già sentiti ma infinitamente passionali, una pacata riflessione sugli aspetti dell’amore e sull’importanza, alle volte dimenticata, della parola “Ti amo”.
Si va avanti e i suoni cambiano ma le intenzioni sono sempre le stesse; si parla di amori e di baci che non si dimenticano, ma anche di persone che non si salutano più: “Saranno trent’anni che passo di qua e ora fai finta di non riconoscermi…”. Triste ossimoro di una vita che continuamente viviamo. Preziosi e incisivi i cori gospel che accompagnano questo bel motivo blues.
Il proseguo del disco è una sinusoide di sensazioni, si è vero si parla molto di amore, ma non è la classica parola usata per vendere più dischi o per incantare teenager sognatrici, perché non si parla solo di patinate e sdolcinate storie a lieto fine. Nel disco De Gregori suona e racconta gioia e dolori, lacrime e sorrisi con un tono unico, come sempre nel suo genere.
“In onda” è commovente, ed è forse la canzone che più dà forma alla trama dettata dal titolo del disco, si parla di navi e di ritorni a casa; andrebbe ascoltata ad occhi chiusi lasciandosi trasportare dalle note come onde in un continuo ammaliante moto perpetuo.
Degna di menzione è anche “Per le strade di Roma”, un viaggio per la periferia di Roma, come un Virgilio contemporaneo De Gregori ci accompagna nel traffico e nella magia che si respira nella capitale. Anche questa una canzone d’amore o forse un dichiarazione viscerale per la città eterna.
Francesco De Gregori torna dopo solo un anno da Pezzi e lascia il segno, un bel segno, un disco inaspettato, ma di grande carica emotiva ed emozionale.
Bello, finalmente uno stupore positivo per un’opera che sicuramente sarà ricordata come uno dei migliori lavori del grande cantautore della “Donna Cannone” e di “Alice”.
Voto: 8
Cardiologia
La linea della vita
La casa
L’angelo
In onda
Mayday
Per le strade di Roma
L’amore comunque
Tre stelle
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