Moça do corpo dourado do sol de Ipanema…
(ragazza con il corpo dorato dal sole di Ipanema)
Garota de Ipanema (la ragazza di Ipanema ) – Antonio Carlos Jobim
La pianta più bella del mondo è brasiliana e si chiama Tibouchina.
Boom! No, in effetti non è vero, questa affermazione è solo un trucco per richiamare l’attenzione su un incantevole alberello in Italia praticamente sconosciuto. Una pianta davvero magnifica, guarnita di fiori di raro splendore, ma lo scettro di miss mondo è esagerato. In verità è già un premio triste e balordo per le ragazze, figuriamoci per le piante…
Tibouchina è un genere che comprende specie di diversa forma e dimensione: dal modesto cespuglietto al maestoso albero. A San Paolo la sua forma arborea è spesso usata per alberare le vie. Lo so, lo so, la giustizia non è di questo mondo: per decorare i viali noi abbiamo i mesti platani e loro questi stupendi alberi, a lungo magnificamente ornati da fiori viola che per delicatezza e voluttuosità non hanno nulla da invidiare a quelli dell’orchidea. Eh va bè.
L’emozione che suscitano questi arbusti fioriti è qualcosa di straordinario.
Sotto l’ardente sole tropicale, vertiginosamente alto, incredibilmente a perpendicolo sulla testa, in un caldo che tutto avvolge e rallenta, è incredibile vedere questi fiori così freschi e carnosi, disposti in compatte masse, sfidare eretti e ben spalancati l’ustionante luce, come a trarre vigore da questa immensa energia disumana, come a spalancare i fianchi per ingrandire la superficie ricettiva, come non temessero una forza tanto grande, anzi spavaldamente si coalizzassero con essa.
Splendido vederla nella canicola disegnare con dolcezza ombre nitide e nere sul terreno sotto le fronde, dove è così distensivo e naturale soffermarsi a oziare, e in questo armistizio con il cocente sole, mai così feroce e vicino, contemplare, sfiorandoli, i vellutati fiori viola della tibouchina.
Ecco, avere sul terrazzo un po’ di questo splendore è, a mio avviso, una buona idea. Certo non sarà proprio come stare a bere caipirinha a Ipanema, però anche l’italianissima birretta in compagnia della brasiliana fanciulla vegetale non è affatto male.
La tibouchina non è una pianta facile: è ritrosa, di carattere difficile e di salute cagionevole. Quindi su questo punto è meglio non illudersi: senza cure, potete scommetterci i vostri risparmi, muore. Un mio amico, bravissimo vivaista, mi avrà detto sei volte “bella, chi lo nega, ma muore solo a guardarla”. Per correttezza ci tengo a precisare che me l’ha detto sei volte perché sei volte l’avevo tediato illustrando le virtù della tibouchina (non per cattiveria, è solo perpetua spinta a condividere questi entusiasmi fanatici) e in più lui ha fondamentalmente ragione: è una pianta tropicale e in Italia, purtroppo, i tropici non passano, quindi in inverno avrà da soffrire in ogni caso. Tuttavia non arrendetevi, se leggerete la sezione “come coltivarla” la farete svernare con moderata fatica (vostra) e limitata sofferenza (sua). Almeno me lo auguro; per voi e per lei. E in ogni caso vale la pena di tentare: è così bella esta menina de Ipanema… Io non mi sono arreso, lei nemmeno, e in questo inizio marzo, dopo un inverno milanese di mostruosa freddezza, la mia amatissima tibouchina è più viva che mai, pronta a godersi lo splendore della primavera.
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