INTERVISTA COL VAMPIRO
ANNE RICE

Un romanzo travolgente e magnifico che rivela gli aspetti più insondabili e inquietanti della sessualità umana. Lasciatevi ipnotizzare dalla voce di questo affascinate vampiro…” THE BOSTON GLOBE.

di Emanuela Graziani
Scritto nel 1973 e pubblicato nel 1976 dalla scrittrice americana Anna Rice, l’opera ha segnato l’intero percorso delle saghe narrative di maggior successo. Dal romanzo è stato tratto l’omonimo film, diretto da Neil Jordan e interpretato da Tom Cruise, Brad Pitt e Antonio Banderas, che ritrae il capolavoro di Anne Rice come l’immagine più sensuale e vibrante della vita dopo la morte.

Il dramma dell’immortalità priva di senso e travolta dalle passioni più forti, come l’amore e la disperazione, viene narrata, per la prima volta, dalla figura più affascinate che la storia della letteratura ricordi, il vampiro Loius de Point Du Lac, anima dannata, che esprime il significato più profondo e oscuro della vita eterna, in una visone più che mai umana.

Tutto inizia nel lontano 1791, quando in seguito alla morte prematura del fratello, Luois, colto da disperazione, incontra il vampiro Lestat de Lioncourt che gli dona il potere di vivere per sempre, nutrendosi di sangue umano. La possibilità della vita eterna, di un’esistenza priva di dolore e di sofferenza, lontana dai tormenti e dalle passioni umane, si rivela quanto mai ingannevole e beffarda; Loius non riesce ad accettare l’inevitabilità dell’omicidio, del sacrificio di vite umane, e il senso di colpa che ne deriva è il grande fardello da sopportare.

Raccontata attraverso gli occhi del vampiro e colma degli odori e dei profumi più dolci, la vita appare disperatamente fragile e così disperatamente bella, una vita vissuta nel riflesso dell’amore per Claudia, la donna e la bimba del suo cuore. Claudia, divenuta vampiro per opera di Lestat, decide di partire con Louis per l’Europa, nei luoghi dove sono diffuse le leggende sui vampiri, alla ricerca di testimonianze della loro esistenza.

L’ingresso nella Parigi dell’ottocento rappresenta una svolta nell’immaginario collettivo di Louis e la sua amata Claudia. Parigi viene descritta come la città della bellezza, dei teatri, dei caffè e della frivolezza: lo scenario dell’incontro con altre luminose, oscure creature. “…ma Parigi, Parigi invece mi trasse vicino al suo cuore e mi dimenticai completamente di me. Dimenticai quella parte soprannaturale, dannata e perdutamente irrequieta di me che era infatuata della carne e dell’abbigliamento mortale. Parigi mi soverchiava, mi illuminava e mi appagava molto più di qualsiasi altra promessa….eravamo vivi di nuovo, eravamo innamorati.”

L’amore per Claudia pervade l’intero sviluppo narrativo del romanzo, delineandone la sensibilità e il movimento. Nei riccioli d’oro dei suoi lunghi capelli, Louis scorge il vero significato di una esistenza priva di senso: l’amore.

“..c’era qualcosa di tremendamente sensuale in quel suo ciondolare sul divano con una camicia da notte di pizzo trapunta di perle; era diventata una seduttrice misteriosa e potente, la voce chiara e dolce come sempre, ma con una risonanza femminea sconvolgente, una malizia che risultava sconvolgente”.

Quello di Anne Rice è molto più di un semplice romanzo di genere. E’ la visione umana di un nuovo sentire, la visione gotica, storica e filosofica della figura più disperatamente piena di vita che mai si sia raccontata. Le parole del libro sembrano vestire un’anima mortale che vive nella consapevolezza di amare, profondamente e molto di più, la sua parte oscura.

1997 TEA- Tascabile degli Editori Associati S.p.a. Corso Italia, 13- 20122 Milano.


(09/03/2006)